Pulsatilla montana
Dublin Core
Title
Pulsatilla montana
Creator
Alessio Fastiggi
Scheda botanica Item Type Metadata
Specie botanica
Pulsatilla montana
Nome comune
ANEMONE MONTANA, PULSATILLA COMUNE
Etimologia
Il termine deriva dal latino "pulsatus" = "pulsare" in riferimento al caratteristico dondolio dello scapo sotto l'azione del vento. L'epiteto della specie richiama il suo ambiente vegetativo.
Ambiente
Prati steppici aridi e brecciosi, pinete rade da 100 a 2200 metri di quota. Presente in Italia al nord tranne in Emilia Romagna; segnalata inoltre in Toscana e in Abruzzo. E’ pianta comune nelle zone alpine carsiche mentre è piuttosto rara nelle Alpi Occidentali.
Caratteri botanici
TRONCO - fusto eretto, con peli bianchi lunghi 3 mm, patenti o un po' riflessi.
FOGLIE - basali, non persistenti, bi-tripennatosette con picciolo di 5 - 12 cm e con lamina a contorno triangolare (4-5 cm) che compaiono contemporaneamente o dopo la fioritura e caduchi nella stagione invernale; foglie caulinari bratteiformi verticillate, simulanti un calice, posto appena sotto il fiore e composte da lacinie lineari o biforcate (± 15) saldati alla base.
FIORI - campanulati, penduli o nutanti, portati da un peduncolo ricurvo, più alto delle brattee fogliari (6-8 cm), irto di peli bianchi (3mm) patenti. Petali ellittico-lanceolati, di colore viola scuro e più raramente rosa-biancastro, lanosi nella parte esterna per la presenza di peluria sericeo-argentea, conniventi alla base e con apice revoluto verso l'esterno, più lunghi degli stami. Fioritura: aprile-maggio.
FRUTTI - numerosi achemi a testa sferica, oblunghi, velluati.
FOGLIE - basali, non persistenti, bi-tripennatosette con picciolo di 5 - 12 cm e con lamina a contorno triangolare (4-5 cm) che compaiono contemporaneamente o dopo la fioritura e caduchi nella stagione invernale; foglie caulinari bratteiformi verticillate, simulanti un calice, posto appena sotto il fiore e composte da lacinie lineari o biforcate (± 15) saldati alla base.
FIORI - campanulati, penduli o nutanti, portati da un peduncolo ricurvo, più alto delle brattee fogliari (6-8 cm), irto di peli bianchi (3mm) patenti. Petali ellittico-lanceolati, di colore viola scuro e più raramente rosa-biancastro, lanosi nella parte esterna per la presenza di peluria sericeo-argentea, conniventi alla base e con apice revoluto verso l'esterno, più lunghi degli stami. Fioritura: aprile-maggio.
FRUTTI - numerosi achemi a testa sferica, oblunghi, velluati.
Usi
La pianta viene usata specialmente allo stato fresco con molta cautela, poiché tossica e fortemente irritante per le mucose del naso e degli occhi. In quantità definite ha proprietà sedative, diuretiche ed espettoranti, sebbene nell' antichità fu usata come rimedio a veleni e peste. In omeopatia è utilizzata per guarire la depressione. La caratteristica peluria argentata che riveste interamente la pianta crea un cuscino d’aria che agisce come isolante.
Storia e leggende
Una leggenda di Aosta racconta che i pastori per difendersi dai lupi seminarono intorno al villaggio una pianta cospargendo i semi di peluria, ne nacque una pianta particolarmente pelosa che spaventò i lupi che da allora lasciarono in pace gli animali domestici.
Collection
Citation
Alessio Fastiggi, “Pulsatilla montana,” __Cosmic_Noise__e-learning_for_science__, accessed November 5, 2024, http://cosmicnoise.it/o/items/show/115.