Cephalaria leucantha
Dublin Core
Title
Cephalaria leucantha
Creator
Lisa Bertaglia
Scheda botanica Item Type Metadata
Specie botanica
Cephalaria leucantha
Nome comune
Vedovina a teste bianche
Etimologia
Il genere Cephalaria deriva il suo nome dal greco “kephale”, ossia testa, per la forma globosa dei capolini. Il nome specifico deriva dal greco “leukos”, ossia bianco.
Ambiente
In Italia si trova principalmente in Piemonte, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Toscana, Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria.
Cresce in stazioni aride, preferibilmente calcaree, dal livello del mare fino 1200 metri.
Cresce in stazioni aride, preferibilmente calcaree, dal livello del mare fino 1200 metri.
Caratteri botanici
FUSTO - Fusto ipogeo: rizoma legnoso. Fusto epigeo: fusto ascendente, glabro, molto ramificato
FOGLIE - verdi, un po' consistenti, generalmente glabre. Foglie basali lunghe fino a 12 cm., a contorno lanceolato, pennatosette, con 4-6 coppie di segmenti progressivamente maggiori verso l'apice, generalmente scomparse all'antesi; rachide con ala allargata distalmente; segmento apicale lanceolato, acuto, seghettato. Foglie cauline pinnatifide, a segmenti lanceolati o lineari, con il nervo principale quasi bianco e il segmento apicale più grande; foglie superiori ridotte al solo segmento apicale lineare-lanceolato oppure a lacinie lineari.
FIORI - in capolini globosi di diametro 17-20 mm con involucro a coppa, solitari all'apice del fusto e dei rami. Squame brune ovali, embricate; corolla bianca terminate in 4 lacinie ottuse più o meno uguali fra di loro, lunga circa 1 cm., irsuta di fuori fin sotto l'apice delle lacinie; 4 stami sporgenti di 5 mm dal margine della corolla; involucretto e calice portanti numerosi dentelli sul bordo e persistenti nel frutto; ovario infero uniloculare; 1 stilo; 1 stimma. FRUTTI - aggregato di acheni con pagliette, involucretto a più dentelli e calice a coppa tutti persistenti.
FOGLIE - verdi, un po' consistenti, generalmente glabre. Foglie basali lunghe fino a 12 cm., a contorno lanceolato, pennatosette, con 4-6 coppie di segmenti progressivamente maggiori verso l'apice, generalmente scomparse all'antesi; rachide con ala allargata distalmente; segmento apicale lanceolato, acuto, seghettato. Foglie cauline pinnatifide, a segmenti lanceolati o lineari, con il nervo principale quasi bianco e il segmento apicale più grande; foglie superiori ridotte al solo segmento apicale lineare-lanceolato oppure a lacinie lineari.
FIORI - in capolini globosi di diametro 17-20 mm con involucro a coppa, solitari all'apice del fusto e dei rami. Squame brune ovali, embricate; corolla bianca terminate in 4 lacinie ottuse più o meno uguali fra di loro, lunga circa 1 cm., irsuta di fuori fin sotto l'apice delle lacinie; 4 stami sporgenti di 5 mm dal margine della corolla; involucretto e calice portanti numerosi dentelli sul bordo e persistenti nel frutto; ovario infero uniloculare; 1 stilo; 1 stimma. FRUTTI - aggregato di acheni con pagliette, involucretto a più dentelli e calice a coppa tutti persistenti.
Usi
Non si conoscono utilizzi per Cephalaria leucantha.
Storia e leggende
In una delle sue escursioni, Hacquet, scoprì sul monte Triglav una nuova specie di scabious e ne raccolse un esemplare per il suo erbario, oggi conservato nel Museo di Storia Naturale della Slovenia. Egli chiamò quella specie Scabiosa trenta e ne fece un disegno. Molti botanici hanno cercato inutilmente il misterioso scabious giallo pallido, e tra di loro anche il giovane Julius Kugy. Il botanico austriaco A. Kerner provò in seguito che Belsazar Hacquet non aveva trovato una nuova specie, ma la specie già nota Cephalaria leucantha.
Collection
Citation
Lisa Bertaglia, “Cephalaria leucantha,” __Cosmic_Noise__e-learning_for_science__, accessed November 22, 2024, http://cosmicnoise.it/o/items/show/118.