GESSO
Dublin Core
Title
GESSO
Creator
Luca Falcone
Description
Il gesso si presenta in cristalli prismatici, da tabulari a lenticolari, aghiformi, spesso geminati con spigoli rientranti (geminati a coda di rondine), fibrosi (sericolite), squamosi, compatti (alabastro). Spesso incolore e, a seconda delle inclusioni, bianco, grigio, giallo, bruno, bluastro. Lucentezza da vitrea a madreperlacea, opacità da trasparente a traslucida. Striscio bianco.
Scheda mineralogica Item Type Metadata
Gruppo cristallino
Trimetrico
Sistema cristallino
Monoclino
Classe di simmetria
Prismatica
Classe cristallochimica
VI - SOLFATI
Formula chimica
CaSO4 · 2(H2O) solfato di calcio biidrato
Altri nomi
selenite, sericolite, alabastro, "rosa del deserto", (engl.: gypsum)
Aspetto
Il gesso si presenta in cristalli prismatici, da tabulari a lenticolari, aghiformi, spesso geminati con spigoli rientranti (geminati a coda di rondine), fibrosi (sericolite), squamosi, compatti (alabastro). Spesso incolore e, a seconda delle inclusioni, bianco, grigio, giallo, bruno, bluastro. Lucentezza da vitrea a madreperlacea, opacità da trasparente a traslucida. Striscio bianco.
Proprietà fisiche
Durezza (Mohs): 1,5 - 2
Densità (g/cm3): 2,3 - 2,4
Indice do rifrazione: na=1,520 nb=1,523 ng=1,529 (birifrangente)
Tenero, leggero, perfettamente sfaldabile.
Fusibile abbastanza facilmente.
È solubile in acqua calda e in acido cloridrico. Allo stato naturale contiene poche sostanze radioattive; trattato chimicamente contiene una quantità relativamente elevata di radon.
Densità (g/cm3): 2,3 - 2,4
Indice do rifrazione: na=1,520 nb=1,523 ng=1,529 (birifrangente)
Tenero, leggero, perfettamente sfaldabile.
Fusibile abbastanza facilmente.
È solubile in acqua calda e in acido cloridrico. Allo stato naturale contiene poche sostanze radioattive; trattato chimicamente contiene una quantità relativamente elevata di radon.
Ambiente di formazione
Tipico minerale sedimentario di origine chimica: si forma in ambiente evaporitico per precipitazione diretta da acque madri, oppure per idratazione dell'anidride. Può formarsi anche per sublimazione diretta da fumarole o per precipitazione da sorgenti calde di origine vulcanica. Anche diagenetico in blocchi concrezionari nelle argille e marne.
Luoghi di ritrovamento
Cristalli giganteschi nelle argille del Bolognese, nel Pavese e nelle miniere di zolfo della Sicilia, a Chihuahua (Messico), in Cile, nello Utah (USA). Splendide rose del deserto in Tunisia, Marocco, Arizona e New Mexico (USA). Depositi stratoidi, intensamente sfruttati, si hanno nel bacino di Parigi (Francia), in Nova Scotia (Canada), a Volterra (Pisa) e in molte zone degli Stati Uniti (New York, Michigan, Iowa, Texas e California) e dell'URSS (Urali Occidentali, Caucaso settentrionale, Uzbekistan).
Usi
Il gesso si utilizza in edilizia (per la produzione di gesso da presa e di stucco e come ritardante del cemento Portland), in medicina, per i calchi, per la fabbricazione dello zolfo e dell'acido solforico, nell'industria della carta, della gomma, dei coloranti, come fondente ceramico e come fertilizzante. La varietà alabastro gessoso si utilizza per scolpire piccoli oggetti ornamentali, la varietà selenite come pietra pregiata.
Etimologia
Il nome deriva dal latino gypsum = gesso.
E' uno dei minerali più antichi che si conoscono, sin dai tempi della Magna Grecia, che nell'impero romano veniva impiegato nella fabbricazione di calchi di volti umani e più in generale nel mondo dell'arte. Nel 1695 il gesso ebbe l'onore di essere studiato (prima volta in assoluto per un minerale) al microscopio.
E' uno dei minerali più antichi che si conoscono, sin dai tempi della Magna Grecia, che nell'impero romano veniva impiegato nella fabbricazione di calchi di volti umani e più in generale nel mondo dell'arte. Nel 1695 il gesso ebbe l'onore di essere studiato (prima volta in assoluto per un minerale) al microscopio.
Note e commenti
Nel 2011 il rover della NASA Opportunity, nel suo ottavo anno di missione su Marte, analizzando con il suo microscopio la superficie del pianeta e la struttura delle sue rocce, ha scoperto un filone di gesso, minerale che prova in modo inequivocabile come nel passato sia stata presente acqua liquida nel sottosuolo, in condizioni potenzialmente favorevoli ad ospitare forme di vita.
Osservando i campioni in nostro possesso, visibili in gesso_1.jpg, gesso_2.jpg, selenite_1.jpg, selenite_2.jpg, e quello di "rosa del deserto" visibile in rosa del deserto_a.jpg si possono notare perfettamente le differenze che distinguono queste varietà di gesso: la struttura tipicamente a strati della selenite e la sua trasparenza molto più marcata di quella del gesso naturale e l'aggregazione a rosetta, con inclusione di granelli di sabbia, della "rosa del deserto".
Osservando i campioni in nostro possesso, visibili in gesso_1.jpg, gesso_2.jpg, selenite_1.jpg, selenite_2.jpg, e quello di "rosa del deserto" visibile in rosa del deserto_a.jpg si possono notare perfettamente le differenze che distinguono queste varietà di gesso: la struttura tipicamente a strati della selenite e la sua trasparenza molto più marcata di quella del gesso naturale e l'aggregazione a rosetta, con inclusione di granelli di sabbia, della "rosa del deserto".
Collection
Citation
Luca Falcone, “GESSO,” __Cosmic_Noise__e-learning_for_science__, accessed November 5, 2024, http://cosmicnoise.it/o/items/show/251.