SELENITE
Dublin Core
Title
SELENITE
Creator
Daniele Cocianni
Description
I cristalli di selenite si presentano comunemente a struttura tabulare, reticolare, o colonnare, spesso senza imperfezioni o inclusioni, e quindi possono apparire simili all'acqua o al vetro (vedi selenite_1 e selenite_2, campione in nostro possesso). Molti cristalli da collezione però hanno inclusioni interessanti come druse, dendriti, fossili e, in rari casi, acqua.
I cristalli sono incolori, bianchi (o perlati), grigi, ma possono assumere colorazioni (arancioni, rosa) a causa della presenza di altre inclusioni minerali (vedi selenite_a e selenite_b); sono trasparenti o traslucidi, di lucentezza vitrea o perlacea (vedi selenite_c), e a volte fluorescenti o fosforescenti. La grandezza è variabile, ma raggiunge gli 11 metri di lunghezza nelle grotte della miniera di Naica di Chihuahua, Messico (vedi selenite_d).
I cristalli sono incolori, bianchi (o perlati), grigi, ma possono assumere colorazioni (arancioni, rosa) a causa della presenza di altre inclusioni minerali (vedi selenite_a e selenite_b); sono trasparenti o traslucidi, di lucentezza vitrea o perlacea (vedi selenite_c), e a volte fluorescenti o fosforescenti. La grandezza è variabile, ma raggiunge gli 11 metri di lunghezza nelle grotte della miniera di Naica di Chihuahua, Messico (vedi selenite_d).
Scheda mineralogica Item Type Metadata
Gruppo cristallino
Trimetrico
Sistema cristallino
Monoclino
Classe di simmetria
Prismatica
Classe cristallochimica
VII - SOLFATI
Formula chimica
CaSO4·2H2O
Altri nomi
(engl.: selenite)
altri nomi: pietra di luna
È un gesso secondario, pertanto mantiene la stessa formula, così come: satin spar, desert rose, and gypsum flower.
altri nomi: pietra di luna
È un gesso secondario, pertanto mantiene la stessa formula, così come: satin spar, desert rose, and gypsum flower.
Aspetto
I cristalli di selenite si presentano comunemente a struttura tabulare, reticolare, o colonnare, spesso senza imperfezioni o inclusioni, e quindi possono apparire simili all'acqua o al vetro. Molti cristalli da collezione hanno però inclusioni interessanti come druse, dendriti, fossili e, in rari casi, acqua.
I cristalli sono incolori, bianchi (o perlati), grigi, ma possono assumere colorazioni (arancioni, rosa) a causa della presenza di altre inclusioni minerali; sono trasparenti o traslucidi, di lucentezza vitrea o perlacea, e a volte fluorescenti o fosforescenti. La grandezza è variabile, ma raggiunge gli 11 metri di lunghezza nelle grotte della miniera di Naica di Chihuahua, Messico.
I cristalli sono incolori, bianchi (o perlati), grigi, ma possono assumere colorazioni (arancioni, rosa) a causa della presenza di altre inclusioni minerali; sono trasparenti o traslucidi, di lucentezza vitrea o perlacea, e a volte fluorescenti o fosforescenti. La grandezza è variabile, ma raggiunge gli 11 metri di lunghezza nelle grotte della miniera di Naica di Chihuahua, Messico.
Proprietà fisiche
Durezza (Mohs) = 2
Densità (g/cm3) = 2,9
Indice di rifrazione = 1,52-1,53
Bifrangenza = 0,009-0,01
Sfaldatura = [010], [100], [011] = Perfetta, Evidente
Non radioattivo
Non magnetico
Massa molare = 172,17
Propritetà ottiche: biassiale
Come il gesso, è poco solubile in acqua. La sua solubilità aumenta con la temperatura fino ad un massimo di 37°, poi diminuisce.
Ambiente di formazione
La formazione del gesso avviene tramite evaporazione, nei mari, nelle saline, nelle sorgenti salate, o nelle grotte o nell'argilla. Si trova spesso in combinazione con altri minerali, come rame, zolfo e solfuri, argento, ferro, ecc.
In condizioni desertiche e in zone aride, della sabbia potrebbe rimanere intrappolata sia all'interno che all'esterno dei cristalli di gesso. Nel primo caso si modifica la struttura dei cristalli, originando la selenite. Nel secondo i granelli rimangono incastonati sulla superficie.
Quando il gesso disidrata, si forma l'anidrite. Se l'acqua viene reintrodotta, il gesso o la selenite si riforma.
In condizioni desertiche e in zone aride, della sabbia potrebbe rimanere intrappolata sia all'interno che all'esterno dei cristalli di gesso. Nel primo caso si modifica la struttura dei cristalli, originando la selenite. Nel secondo i granelli rimangono incastonati sulla superficie.
Quando il gesso disidrata, si forma l'anidrite. Se l'acqua viene reintrodotta, il gesso o la selenite si riforma.
Luoghi di ritrovamento
La selenite si trova assieme al gesso in diverse località nel mondo, come nella Miniera Philips (Putnam Country, New York).
In Italia la selenite è molto diffusa nel territorio emiliano-romagnolo. Nel 2011 all’interno del Parco Regionale della Vena del Gesso Romagnola è stato identificata la prima di una serie di miniere romane di selenite. A Bologna il paesaggio circostante è dominato da colline di gesso/selenite. Esiste un'altra area di estrazione della selenite in Sicilia.
In Italia la selenite è molto diffusa nel territorio emiliano-romagnolo. Nel 2011 all’interno del Parco Regionale della Vena del Gesso Romagnola è stato identificata la prima di una serie di miniere romane di selenite. A Bologna il paesaggio circostante è dominato da colline di gesso/selenite. Esiste un'altra area di estrazione della selenite in Sicilia.
Usi
Sia i Greci che i Romani ne fecero uso per la fabbricazione di lastre trasparenti che avessero funzione di vetro e di finestre, perché la fabbricazione del vetro piano era ancora sconosciuta.
A causa della lunga storia del valore commerciale e dell'uso di gesso e alabastro, le quattro varietà cristalline del gesso sono state un po' ignorate, se non per il collezionismo di minerali.
La selenite, macinata finemente e calcinata tra i 130° e 170°, dà origine alla scagliola (un tipo di gesso fine usato in edilizia e in scultura).
A causa della lunga storia del valore commerciale e dell'uso di gesso e alabastro, le quattro varietà cristalline del gesso sono state un po' ignorate, se non per il collezionismo di minerali.
La selenite, macinata finemente e calcinata tra i 130° e 170°, dà origine alla scagliola (un tipo di gesso fine usato in edilizia e in scultura).
Etimologia
Il nome deriva dal greco selene (σεληνη), che significa luna. Infatti la selenite è chiamata anche pietra di luna perché la luce che le lastre di questa pietra lasciava trasparire era simile a quella della luna.
Note e commenti
La più elevata concentrazione di cave di selenite in epoca romana era in Spagna, vicino alla città di Segobriga. Plinio le visitò e ne scrisse ampiamente nella sua opera Naturalis historia.
Collection
Citation
Daniele Cocianni, “SELENITE,” __Cosmic_Noise__e-learning_for_science__, accessed November 2, 2024, http://cosmicnoise.it/o/items/show/259.