Papaver rhoeas

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Dublin Core

Title

Papaver rhoeas

Creator

Giada Esposito, Sara Corbella

Scheda botanica Item Type Metadata

Specie botanica

Papaver rhoeas

Nome comune

Papavero comune, rosolaccio

Etimologia

Si ritiene derivi dal latino "papaver", che a sua volta proveniva dal celtico "papa" = pappa per i bambini, evidenzia come, probabilmente in passato fosse unito ai cibi, in particolare quelli dei bambini per conciliarne il sonno. Il nome specifico deriva dal greco "rheo"= scorrer via, indica i petali presto caduchi, che scorron, ad ogni soffio di vento oppure da da "róia" = melograno: per il colore rosso.

Ambiente

Largamente diffuso in Italia su altezze che vanno dal livello del mare ai 1950 m, cresce normalmente in campi e sui bordi di strade e ferrovie ed è considerato una pianta infestante.

Caratteri botanici

FUSTO - eretto, coperto di peli rigidi e tagliato emette un liquido bianco. FOGLIE - dotate di peli segosi e morbidi, quelle basali a rosetta sono pennatopartite con i segmenti lanceolati o ellittici e margine dentato, con apice acuto e base lungamente picciolata, le foglie cauline sono più semplici e sessili.
FIORI - solitari, sbocciano all'apice di lunghi peduncoli coperti di peli patenti, sono inodori, larghi 5-7 cm, con i boccioli penduli prima della fioritura.
FRUTTI - è una capsula che contiene molti semi piccoli, reniformi e reticolati; fuoriescono numerosi sotto lo stimma.

Usi

Il rosolaccio contiene degli alcaloidi, dalle proprietà sedative, infatti un infuso veniva somministrato ai bambini prima di coricarsi in maniera da indurre loro un sonno migliore. In Friuli il cespo di foglie che si sviluppa attorno alla radice viene consumato lessato verdura nota sotto il nome di "confenòns".

Storia e leggende

Nel mondo anglosassone Papaver rhoeas è tradizionalmente dedicata alla memoria delle vittime sui campi di battaglia della prima e della seconda guerra mondiale. Ad esempio, in Regno Unito, nel Remembrance Day, è diffusa la tradizione di appuntare un papavero rosso all'occhiello. Ma la cosa sembra risalire a ben più indietro nel tempo: si narra che Gengis Khan, l'imperatore e condottiero mongolo, portasse sempre con sé dei semi di papavero che spargeva sui campi di battaglia dopo le sue vittorie, in ricordo e rispetto di coloro che vi erano caduti con onore, ed anche per "segnare", con il colore di quei fiori, che là si era svolta una battaglia.

Riferimenti

https://it.wikipedia.org/wiki/Papaver_rhoeas
http://www.actaplantarum.org/floraitaliae/viewtopic.php?t=12032

Collection

Citation

Giada Esposito, Sara Corbella , “Papaver rhoeas,” __Cosmic_Noise__e-learning_for_science__, accessed November 22, 2024, http://cosmicnoise.it/o/items/show/394.