Equisetum arvense
Dublin Core
Title
Equisetum arvense
Creator
Giada Esposito, Sara Corbella
Scheda botanica Item Type Metadata
Specie botanica
Equisetum arvense
Nome comune
Equiseto dei campi
Etimologia
ll nome del genere deriva dal latino “equus”, cavallo, e “saeta”, seta, col significato di "crine di cavallo" per l'aspetto dei fusti sterili di quasi tutte le specie del genere.
L'epiteto specifico dal latino “arvensis” di campo, in riferimento al tipico habitat della pianta.
L'epiteto specifico dal latino “arvensis” di campo, in riferimento al tipico habitat della pianta.
Ambiente
E' comune nei luoghi umidi dell'Europa e dell'Asia, mentre in Italia è comune su tutto il territorio compreso tutto l'arco alpino. L'appellativo arvense denota la sua presenza in habitat campestri, ed effettivamente non è infrequente trovarlo su terreni incolti umidi o lungo i fossi, ma anche lungo le scarpate, ambienti ruderali, e terreni sabbiosi e argillosi.
Caratteri botanici
FUSTO – può essere sia sterile, ovvero privo di fiori e semi, dotato di cloroplasti di colore verde, rigato, con stami verticillati e con un’altezza massima di circa 50 cm; oppure può essere fertile, precoce, di breve durata, alti 10-20 cm, bruno-rossicci o biancastri, senza clorofilla, semplici.
FOGLIE - erette e appressate al fusto, la forma è lanceolata, squamiforme con un unico nervo dorsale e apice acuminato di colore bruno.
FIORI – i fiori sono sostituiti da spore sferoidali, aleti, fornite di quattro elateri (o amplessori).
FRUTTI – non produce frutti, data l’assenza di fiori.
FOGLIE - erette e appressate al fusto, la forma è lanceolata, squamiforme con un unico nervo dorsale e apice acuminato di colore bruno.
FIORI – i fiori sono sostituiti da spore sferoidali, aleti, fornite di quattro elateri (o amplessori).
FRUTTI – non produce frutti, data l’assenza di fiori.
Usi
Ha proprietà antiemorragiche, cicatrizzanti, emostatiche, diuretiche, astringenti antitubercolari e remineralizzanti. In passato, presso le famiglie contadine, i germogli venivano occasionalmente impanati e fritti o conditi con aceto. Può essere aggiunto a zuppe o minestroni come integratore di sali minerali. L'acido silicico presente negli equiseti veniva sfruttato nella lucidatura di oggetti in legno o metallo strofinandoli con i fusti. In cosmetica entra negli ingredienti delle creme antirughe e anticellulitiche.
Storia e leggende
Gli antichi romani utilizzavano l'Equiseto come sostituto del sapone. L’Equisetum arvense viene anche considerato un “fossile vegetale”; è infatti una delle piante più antiche al mondo, appartenente alle pteridofite, insieme alle felci.
400 milioni di anni fa la terra era popolata da Equiseti giganteschi, alti come alberi. I resti di queste piante andarono poi a formare i giacimenti di carbone fossile nel sottosuolo.
400 milioni di anni fa la terra era popolata da Equiseti giganteschi, alti come alberi. I resti di queste piante andarono poi a formare i giacimenti di carbone fossile nel sottosuolo.
Riferimenti
http://www.inherba.it/piante-officinali-aromatiche/equiseto/
https://it.wikipedia.org/wiki/Equisetum_arvense
https://it.wikipedia.org/wiki/Equisetum_arvense
Collection
Citation
Giada Esposito, Sara Corbella , “Equisetum arvense,” __Cosmic_Noise__e-learning_for_science__, accessed November 22, 2024, http://cosmicnoise.it/o/items/show/396.