Parietaria officinalis
Dublin Core
Title
Parietaria officinalis
Creator
Maria Letizia Ziberna
Scheda botanica Item Type Metadata
Specie botanica
Parietaria officinalis
Nome comune
erba vetriola, erba vento, muraiola, pellitory of the wall
Etimologia
Deve il suo nome al suo habitat favorito: i vecchi muri (paries in latino). Il bionomio scientifico attualmente accettato è stato proposto da Carl von Linnè.
Ambiente
Originaria dell'Europa, si stanzia su vecchi muri di calce, giardini, margini delle strade, siepi, boschi, terreni pietrosi e calcarei, ricchi di azoto e ombreggiati, dove cresce facendo esplodere tutte le sue potenzialità in assenza di altre piante a contendergli lo spazio vitale.
Caratteri botanici
Pianta erbacea perenne, alta fino a 70 cm.
FUSTO - eretto, rosso-bruno, cilindrico, peloso.
FOGLIE - ovali, lanceolate a margine intero, alterne, picciolate, di sotto munite di microscopici peli uncinati.
FIORI - minuscoli, verdi e raggruppati in glomeruli all'ascella delle foglie. Il loro involucro è diviso in quattro parti ovali. Nell'infiorescenza sono presenti tre tipi di fiori: quelli maschili, quelli femminili e quelli ermafroditi. Fiorisce da maggio a ottobre e anche nel periodo dell'inflorescenza questa pianta è praticamente inodore.
FRUTTI - achenio ovale, minuscolo, liscio e contenente un solo seme.
FUSTO - eretto, rosso-bruno, cilindrico, peloso.
FOGLIE - ovali, lanceolate a margine intero, alterne, picciolate, di sotto munite di microscopici peli uncinati.
FIORI - minuscoli, verdi e raggruppati in glomeruli all'ascella delle foglie. Il loro involucro è diviso in quattro parti ovali. Nell'infiorescenza sono presenti tre tipi di fiori: quelli maschili, quelli femminili e quelli ermafroditi. Fiorisce da maggio a ottobre e anche nel periodo dell'inflorescenza questa pianta è praticamente inodore.
FRUTTI - achenio ovale, minuscolo, liscio e contenente un solo seme.
Usi
Ha proprietà diuretiche, emollienti, sudorifere, depurative ed espettoranti ed è responsabile di una delle più comuni forme di allergia primaverile ai suoi pollini. Fino a pochi anni fa veniva comunemente usata per pulire l'interno delle bottiglie e dei fiaschi grazie ai microscopici peli delle sue foglie (da qui il nome comune erba vetriola), e per lenire il prurito causato dall' ortica, strofindandola senza troppo vigore sulla parte lesa. Nel campo della cucina, le foglie, private da gambo e fiori, vengono lessate e impiegate in frittate, minestre, zuppe, insalate oppure come ripieno o contorno assieme ad altre erbe di campo. Nel campo agricolo, la pianta, viene invece utilizzata come insettifugo.
Storia e leggende
Si hanno scarse e scarne notizie sul suo utilizzo nell’arco dei secoli, ma si sa che era utilizzata principalmente per scopi curativi. Si cercava, infatti, di drenare l’accumulo di liquido pleurico, senza però ottenere i risultati voluti, con il suo potere diuretico ed era anche usata per eliminare i calcoli renali. Quest’uso fortuito deriva dal fatto che notando come sgretolava i muri, potesse “spaccare” anche le pietre nei reni. Da Dioscoride è indicata contro le erisipole, le infiammazioni e la tosse. Si racconta che uno schiavo di Pericle, caduto dall'alto di un tempio, fu guarito da questa pianta che Minerva gli aveva mostrato in sogno.
Riferimenti
www.wikipedia.it
www.vecchiaerboristeria.it
www.erboristeriadeifrati.it
www.erbeofficinali.org
www.vecchiaerboristeria.it
www.erboristeriadeifrati.it
www.erbeofficinali.org
Collection
Citation
Maria Letizia Ziberna, “Parietaria officinalis,” __Cosmic_Noise__e-learning_for_science__, accessed November 25, 2024, http://cosmicnoise.it/o/items/show/412.