Capparis spinosa
Dublin Core
Title
Capparis spinosa
Creator
Michele Dinoni
Scheda botanica Item Type Metadata
Specie botanica
Capparis spinosa
Nome comune
Cappero comune, Cappero, Capparo, Chiapparo(in Sicilia), Tapano(in Liguria), Zucchetta(in Veneto)
Etimologia
La parola latina capparis per alcuni deriva dal greco Kápparis, per altri da Kýpros (Cipro), dove questa specie è abbondantemente diffusa, o dall'arabo Kabar; l'origine di questo termine è quindi poco certa. Spinosa, per le spine che ha alle ascelle fogliari.
Ambiente
Il cappero è spontaneo lungo le coste del Mediterraneo, dove lo si può trovare in formazioni perenni e nelle zone tropicali e subtropicali; predilige un substrato povero, sabbioso, ricco di calce e dotato di un buon drenaggio.
E' presente anche su rupi marittime (calcaree) e lo possiamo trovare ad un'altezza che si aggira dagli 0 ai 1000 metri.
E' presente anche su rupi marittime (calcaree) e lo possiamo trovare ad un'altezza che si aggira dagli 0 ai 1000 metri.
Caratteri botanici
FUSTO: è subito ramificato ed ha rami lignificati solo nella parte basale, spesso molto lunghi, dapprima eretti, poi striscianti o ricadenti.
FOGLIE : sono alterne e picciolate, a lamina subrotonda e a margine intero, glabre o finemente pelose, di consistenza carnosa. La forma della lamina è ovata, il margine è liscio,le nervature sono pennate e non è una foglia composta. Il nome dato alla specie è dovuto alla presenza, alla base del picciolo, di due stipole trasformate in spine. Nella varietà inermis, la più comune, le stipole sono erbacee e cadono precocemente.
FIORI : sono solitari, ascellari, lungamente peduncolati, vistosi. Calice e corolla sono tetrameri, composti rispettivamente da 4 sepali verdi e 4 petali bianchi.
FRUTTO : è una capsula oblunga e verde, a forma di fuso, portata da un peduncolo di 2–3 cm, fusiforme e carnosa, con polpa di colore rosaceo. Contiene numerosi semi reniformi, neri o giallastri, di 1–2 mm di dimensioni.
A maturità si apre con una fessura longitudinale. Comunemente i frutti sono chiamati cucunci o cocunci.
FOGLIE : sono alterne e picciolate, a lamina subrotonda e a margine intero, glabre o finemente pelose, di consistenza carnosa. La forma della lamina è ovata, il margine è liscio,le nervature sono pennate e non è una foglia composta. Il nome dato alla specie è dovuto alla presenza, alla base del picciolo, di due stipole trasformate in spine. Nella varietà inermis, la più comune, le stipole sono erbacee e cadono precocemente.
FIORI : sono solitari, ascellari, lungamente peduncolati, vistosi. Calice e corolla sono tetrameri, composti rispettivamente da 4 sepali verdi e 4 petali bianchi.
FRUTTO : è una capsula oblunga e verde, a forma di fuso, portata da un peduncolo di 2–3 cm, fusiforme e carnosa, con polpa di colore rosaceo. Contiene numerosi semi reniformi, neri o giallastri, di 1–2 mm di dimensioni.
A maturità si apre con una fessura longitudinale. Comunemente i frutti sono chiamati cucunci o cocunci.
Usi
Gli oli essenziali sono utilizzati per i massaggi.
Il decotto della radice del cappero veniva utilizzato per lavare piaghe e ulcere.
Un tempo i medici usavano la scorza della radice come diuterica, astringente e antispasmodica.
Il suo uso in cucina è noto. Fin dall'antichità questa pianta è conosciuta per i suoi boccioli fiorali che messi sotto aceto o sotto sale, danno i deliziosi capperi che tutti noi conosciamo ed apprezziamo.
I capperi contengono più quercetina in rapporto al peso di ogni altra pianta. In erboristeria è utilizzata la corteccia della radice. I principi attivi hanno proprietà diuretiche e protettrici dei vasi sanguigni. Può essere utilizzata nella cura della gotta, delle emorroidi, delle varici. Un infuso preparato con radici di cappero e germogli giovani era utilizzato in medicina popolare per alleviare i reumatismi.
Il decotto della radice del cappero veniva utilizzato per lavare piaghe e ulcere.
Un tempo i medici usavano la scorza della radice come diuterica, astringente e antispasmodica.
Il suo uso in cucina è noto. Fin dall'antichità questa pianta è conosciuta per i suoi boccioli fiorali che messi sotto aceto o sotto sale, danno i deliziosi capperi che tutti noi conosciamo ed apprezziamo.
I capperi contengono più quercetina in rapporto al peso di ogni altra pianta. In erboristeria è utilizzata la corteccia della radice. I principi attivi hanno proprietà diuretiche e protettrici dei vasi sanguigni. Può essere utilizzata nella cura della gotta, delle emorroidi, delle varici. Un infuso preparato con radici di cappero e germogli giovani era utilizzato in medicina popolare per alleviare i reumatismi.
Storia e leggende
Il cappero è stato citato per la prima volta nella Bibbia, in relazione al suo potenziale afrodisiaco. I suoi utilizzi medicinali e terapeutici erano ben conosciuti nella Grecia antica, da Ippocrate ad Aristotele e Teofrasto.
Si narra che di questa specie facesse costantemente uso cosmetico Frine, la modella di cui si servì lo scultore Prassitele per la statua di Afrodite.
Si narra che di questa specie facesse costantemente uso cosmetico Frine, la modella di cui si servì lo scultore Prassitele per la statua di Afrodite.
Riferimenti
www.floraitaliae.actaplantarum.org › ... › Schede Botaniche ;
https://it.wikipedia.org/wiki/Capparis_spinosa ;
www.elicriso.it/it/piante_medicinali/cappero/ ;
www.liceoariosto.it › Hortus Siccus del Liceo Ariosto › Gli Erbari › Capparaceae ;
antropocene.it/it/2017/05/20/capparis-spinosa/ ;
https://it.wikipedia.org/wiki/Capparis_spinosa ;
www.elicriso.it/it/piante_medicinali/cappero/ ;
www.liceoariosto.it › Hortus Siccus del Liceo Ariosto › Gli Erbari › Capparaceae ;
antropocene.it/it/2017/05/20/capparis-spinosa/ ;
Collection
Citation
Michele Dinoni, “Capparis spinosa,” __Cosmic_Noise__e-learning_for_science__, accessed November 22, 2024, http://cosmicnoise.it/o/items/show/598.