Levisticum officinale

Levisticum officinale

Mattia Buzzinelli

Levisticum officinale

Levistico, sedano di monte

Si chiama anche sedano di monte, rovistico,
prezzemolo dell’amore. Il nome Levisticum deriva dal
latino levare, probabilmente poiché si riteneva che potesse
togliere dei piccoli mali.

Probabile sia originaria del sud-ovest asiatico. Cresce
fino ai 1800m s l.m. , ed è una pianta molto rustica; si trova sia in
terreni incolti che in orti, e a volte rinselvatichisce. In Italia è una
specie rara. Molto comune nel Sud Europa e in Europa Centrale. Si
sviluppa anche nelle praterie e lungo le siepi. Predilige terreni umidi,
ben drenati, esposti al sole o parzialmente ombreggiati.

TRONCO - fusto eretto può crescere fino all'altezza di 2
metri. La corteccia è spessa.
FOGLIE - Le foglie, come aspetto e sapore ricordano quelle del
sedano; verdi e lucide di forma triangolare poste alla base dei
rami.
FIORI - I fiori sono di colore giallo. Il levistico fiorisce in estate,
tra luglio e agosto.
FRUTTI – Il frutto è ovale ed è formato da dieci coste alate.
SEMI - I semi contengono fino all’1% di olio essenziale.

L’utilizzo è comune sia in cucina che in campo erboristico. In
fitoterapia si usa la radice raccolta in primavera. Questa viene
tagliata, essiccata e conservata in sacchetti di carta.
I semi possono essere usati al posto di quelli di sedano nei sottaceti,
possono essere sparsi sull’insalata o sulle patate a fette.
Sono usati in confetteria e come aromatizzanti per alcuni liquori.
Le foglie fresche o sbianchite in acqua bollente sono usate nelle
insalate.
Foglie e gambi tritati sono usati per insaporire minestre, stufati,
bolliti, brasati, con le patate, i legumi, frittate. La radice si grattugia
cruda o è ridotta in polvere ed utilizzata come condimento. La radice
essiccata e tritata, con un processo di distillazione a vapore, viene
trasformata in un olio detto “olio di levistico”.

E’ una delle spezie più importanti usate
dai Romani e sostituiva sedano e prezzemolo.
Grandi personaggi come Carlo Magno, Plinio il Vecchio e Apicio ne
parlano dei suoi vari tipi di utilizzo.
In Germania e in altri paesi, come la Croazia e la Slovacchia, viene
chiamato Maggikraut “erba Maggi” facendo riferimento a una salsa.

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