ETTORE MAJORANA
Dublin Core
Title
ETTORE MAJORANA
Creator
Mattia Brussolo
Scienziati Item Type Metadata
Nome completo
Ettore Majorana
Luogo e data di nascita
Catania, 5 agosto 1906
Luogo e data di morte
presumibilmente 27 marzo 1938 (località ignota)
Biografia
Ettore Majorana, nato il 5 agosto 1905 e laureatosi in fisica nel 1928, fu tra i più promettenti allievi di Enrico Fermi.
Il suo nome divenne un caso internazionale a causa della sua improvvisa scomparsa, che avvenne il 27 marzo 1938. Della sua scomparsa si interessò persino Mussolini e l'evento divenne un enigma nazionale ad oggi ancora non risolto.
Le ipotesi furono molte: chi disse che fosse morto suicida, chi avanzava l'ipotesi fantasiosa che fosse stato rapito da qualche Paese che conduceva studi atomici; altri invece ritennero che si fosse rifugiato in un convento o che fosse addirittura diventato, volontariamente, un mendicante. Naturalmente, anche dal punto di vista familiare fu una tragedia. La madre si rifiutò sempre di vestire abiti luttuosi, aspettando sempre il suo ritorno.
Proveniente dalla stirpe dei Majorana-Calatabiano, la sua era una famiglia illustre, discendente dal ramo cadetto dei Majorana della Nicchiara.
Ettore era l'ultimo di cinque fratelli, che si distinsero tutti in qualche campo particolare, chi nella giurisprudenza, chi nell'amministrazione dello Stato, chi ancora nella fisica.
Ettore Majorana fu senza dubbio l'outsider del gruppo, un vero e proprio genio della fisica. Estremamente precoce ma anche eccentrico e con squilibri caratteriali preoccupanti che giocarono un ruolo determinante nella sua fuga dal mondo. Ettore fu misantropo, perennemente ombroso, pigro e dal carattere spigoloso.
Anche la sua carriera universitaria non fu del tutto lineare. Dopo un primo approccio con ingegneria, si laureò in fisica nel 1929 con una tesi sulla teoria quantistica dei nuclei radioattivi.
Sotto la guida di Enrico Fermi si occupò di spettroscopia atomica e successivamente di fisica nucleare.
Con Orso Mario Corbino, Emilio Segré e Edoardo Amaldi entrò a far parte del gruppo dei "Ragazzi di via Panisperna", il gruppo di geni che ha fatto la storia della fisica italiana.
Le più importanti ricerche di Ettore Majorana riguardano una teoria sulle forze che assicurano stabilità al nucleo atomico: egli per primo fece l'ipotesi secondo la quale protoni e neutroni, unici componenti del nucleo atomico, interagiscono grazie a forze di scambio.
La teoria è tuttavia nota con il nome del fisico tedesco Werner Heisenberg che giunse autonomamente agli stessi risultati e li diede alle stampe prima di Majorana.
Nel campo delle particelle elementari Majorana formulò una teoria che ipotizzava l'esistenza di particelle dotate di spin arbitrario, individuate sperimentalmente solo molti anni più tardi.
Dal 1931, conosciutosi il suo straordinario valore di scienziato, fu invitato a trasferirsi in Russia, a Cambridge, a Yale, nella Carnegie Foundation, ma rifiutò a tutti questi inviti.
Dopo aver soggiornato a Lipsia e a Copenaghen, rientrò a Roma, ma non frequentò più l'istituto di fisica. Al concorso nazionale per professore universitario di Fisica, bandito nel 1936, non volle partecipare, nonostante la segnalazione fatta da Fermi a Mussolini. Si trasferì da Roma a Napoli nel 1937, dove accettò la nomina per meriti speciali a titolare della cattedra di Fisica teorica all'Università di Napoli. Si chiuse in casa e rifiutò persino la posta, scrivendo di suo pugno sulle buste: "Si respinge per morte del destinatario”.
La sua vita si concluse presumibilmente per suicidio in una notte di marzo del 1938 in cui prese il piroscafo per Napoli e sparì.
Il suo nome divenne un caso internazionale a causa della sua improvvisa scomparsa, che avvenne il 27 marzo 1938. Della sua scomparsa si interessò persino Mussolini e l'evento divenne un enigma nazionale ad oggi ancora non risolto.
Le ipotesi furono molte: chi disse che fosse morto suicida, chi avanzava l'ipotesi fantasiosa che fosse stato rapito da qualche Paese che conduceva studi atomici; altri invece ritennero che si fosse rifugiato in un convento o che fosse addirittura diventato, volontariamente, un mendicante. Naturalmente, anche dal punto di vista familiare fu una tragedia. La madre si rifiutò sempre di vestire abiti luttuosi, aspettando sempre il suo ritorno.
Proveniente dalla stirpe dei Majorana-Calatabiano, la sua era una famiglia illustre, discendente dal ramo cadetto dei Majorana della Nicchiara.
Ettore era l'ultimo di cinque fratelli, che si distinsero tutti in qualche campo particolare, chi nella giurisprudenza, chi nell'amministrazione dello Stato, chi ancora nella fisica.
Ettore Majorana fu senza dubbio l'outsider del gruppo, un vero e proprio genio della fisica. Estremamente precoce ma anche eccentrico e con squilibri caratteriali preoccupanti che giocarono un ruolo determinante nella sua fuga dal mondo. Ettore fu misantropo, perennemente ombroso, pigro e dal carattere spigoloso.
Anche la sua carriera universitaria non fu del tutto lineare. Dopo un primo approccio con ingegneria, si laureò in fisica nel 1929 con una tesi sulla teoria quantistica dei nuclei radioattivi.
Sotto la guida di Enrico Fermi si occupò di spettroscopia atomica e successivamente di fisica nucleare.
Con Orso Mario Corbino, Emilio Segré e Edoardo Amaldi entrò a far parte del gruppo dei "Ragazzi di via Panisperna", il gruppo di geni che ha fatto la storia della fisica italiana.
Le più importanti ricerche di Ettore Majorana riguardano una teoria sulle forze che assicurano stabilità al nucleo atomico: egli per primo fece l'ipotesi secondo la quale protoni e neutroni, unici componenti del nucleo atomico, interagiscono grazie a forze di scambio.
La teoria è tuttavia nota con il nome del fisico tedesco Werner Heisenberg che giunse autonomamente agli stessi risultati e li diede alle stampe prima di Majorana.
Nel campo delle particelle elementari Majorana formulò una teoria che ipotizzava l'esistenza di particelle dotate di spin arbitrario, individuate sperimentalmente solo molti anni più tardi.
Dal 1931, conosciutosi il suo straordinario valore di scienziato, fu invitato a trasferirsi in Russia, a Cambridge, a Yale, nella Carnegie Foundation, ma rifiutò a tutti questi inviti.
Dopo aver soggiornato a Lipsia e a Copenaghen, rientrò a Roma, ma non frequentò più l'istituto di fisica. Al concorso nazionale per professore universitario di Fisica, bandito nel 1936, non volle partecipare, nonostante la segnalazione fatta da Fermi a Mussolini. Si trasferì da Roma a Napoli nel 1937, dove accettò la nomina per meriti speciali a titolare della cattedra di Fisica teorica all'Università di Napoli. Si chiuse in casa e rifiutò persino la posta, scrivendo di suo pugno sulle buste: "Si respinge per morte del destinatario”.
La sua vita si concluse presumibilmente per suicidio in una notte di marzo del 1938 in cui prese il piroscafo per Napoli e sparì.
Attestati
Fu docente di fisica all' università di Napoli
Laurea in fisica teorica sotto la guida di Enrico Fermi con tesi:"La teoria quantistica dei nuclei radioattivi"
Laurea in fisica teorica sotto la guida di Enrico Fermi con tesi:"La teoria quantistica dei nuclei radioattivi"
Pubblicazioni
Ettore prima della scomparsa scrisse 9 articoli scientifici: 1“Il valore delle leggi statistiche nella fisica e nelle scienze sociali” 2“Sullo sdoppiamento dei termini Roentgen ottici a causa dell’elettrone rotante e sulla intensità delle righe del Cesio” 3“Sulla formazione dello ione molecolare di He” 4“Reazione pseudopolare fra atomi di Idrogeno” 5“Teoria dei tripletti P’ incompleti” 6“Atomi orientati in campo magnetico variabile” 7“Teoria relativistica di particelle con momento intrinseco arbitrario” 8“Über die Kerntheorie” 9“Teoria simmetrica dell’elettrone e del positrone” Scrisse inoltre numerosi manoscritti che oggi si trovano nella "Domus Galilaeane"
Curiosità
Majorana fu un bambino prodigio, rivelando una precoce attitudine verso la matematica e già all'età di 5 anni era in grado di svolgere mentalmente calcoli complicati e sotto la guida del padre si dedicò autonomamente allo studio della fisica, disciplina che sin da piccolo lo affascinava. Un altro aneddoto ricorda il commento sarcastico alla scoperta del neutrone che valse successivamente il premio Nobel per la Fisica a James Chadwick: <<"Che cretini! Hanno scoperto il protone neutro e non se ne accorgono!">>
Riferimenti
www.nationalgeographic.it/popoli.../80_anni_scomparsa_ettore_majorana-3918362/
https://it.sputniknews.com/blogs/201805276019630-ettore-majorana-genio/
https://www.ilmessaggero.it/blog/ultime_dal_cielo/ettore_majorana_ipotesi_sulla_scomparsa_di_un_fisico_atomico-4217643.html
focus.it
http://dinamico2.unibg.it/recami/erasmo%20docs/SomeRecentPubsOnHistoryOfPhysics/EttoreMajorana/AIF-opereMajorana.pdf
https://it.sputniknews.com/blogs/201805276019630-ettore-majorana-genio/
https://www.ilmessaggero.it/blog/ultime_dal_cielo/ettore_majorana_ipotesi_sulla_scomparsa_di_un_fisico_atomico-4217643.html
focus.it
http://dinamico2.unibg.it/recami/erasmo%20docs/SomeRecentPubsOnHistoryOfPhysics/EttoreMajorana/AIF-opereMajorana.pdf
Collection
Citation
Mattia Brussolo, “ETTORE MAJORANA,” __Cosmic_Noise__e-learning_for_science__, accessed December 24, 2024, http://cosmicnoise.it/o/items/show/762.