EVANGELISTA TORRICELLI
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Title
EVANGELISTA TORRICELLI
Creator
Mattia Sansa
Contributor
Mattia Sansa
Scienziati Item Type Metadata
Nome completo
Evangelista Torricelli
Luogo e data di nascita
Roma, 15 ottobre 1608
Luogo e data di morte
Firenze, 25 ottobre 1647
Biografia
Evangelista Torricelli, nato a Roma da Gaspare Ruberti, originario di Bertinoro e tessitore, e Giacoma Torricelli, faentina, rimase orfano in tenera età e trascorse l’infanzia e l’adolescenza a Faenza, dove fu iniziato allo studio dallo zio materno, Gian Francesco Torricelli , parroco di S.Ippolito, che curò la sua educazione primaria.
Frequentò poi la scuola dei Gesuiti, prima a Faenza e quindi a Roma, dove si avvicinò agli studi di matematica, che approfondì sotto la guida di Benedetto Castelli (1577-1644), padre benedettino, rinomato professore di matematica ed idraulica al Collegio della Sapienza, e illustre discepolo di Galileo.
L’11 settembre del 1632 Evangelista Torricelli scrisse a Galileo Galilei una lettera di risposta a sue richieste a Benedetto Castelli, che assente in quei giorni aveva lasciato allo studente il compito di segretario; in tale lettera Torricelli colse l’occasione per presentarsi a Galileo, che egli ammirava grandemente come cultore di astronomia e di matematica. Il vivere da vicino le vicende del processo a Galileo indusse Torricelli a dedicarsi più strettamente alla matematica nonostante padroneggiasse gli strumenti teorici e fosse un abile costruttore di cannocchiali.
Negli anni dal 1632 al 1641 egli lavorò e studiò a Roma con padre Castelli e poi divenne segretario di Giovanni Ciampoli, un alto prelato e intellettuale devoto a Galileo, che Torricelli seguì nei suoi incarichi governativi nelle Marche e nell’Umbria.
Nel 1641 Castelli presentò a Galileo, nel suo ritiro ad Arcetri, il manoscritto dell’opera di Torricelli dal titolo: De motu gravium suggerendogli di impiegarlo come discepolo e assistente. Così fu e il 10 ottobre 1641 Torricelli divenne assistente di Galileo, assieme a Vincenzo Viviani, e su domanda e insistenza di Galilei si trasferì nella sua abitazione.
Galileo morì pochi mesi dopo (l’8 gennaio del 1642). Alla sua morte, il Granduca Ferdinando II de’ Medici nominò Torricelli suo successore come matematico del Granducato di Toscana, carica che ricoprì fino alla morte, e divenne professore di matematica presso l’Accademia fiorentina.
Oltre all’attività di matematico e studioso di geometria, nel corso della quale elaborò diversi importanti teoremi e anticipò il calcolo infinitesimale, egli si dedicò alla fisica, studiando il moto dei gravi e dei fluidi e approfondendo l’ottica. Possedeva un laboratorio nel quale realizzava egli stesso lenti e telescopi. A causa della sua prematura scomparsa, non conosciamo i particolari del processo originale di lavorazione, poiché lo scienziato lo aveva coperto da segreto.
Torricelli si dedicò anche allo studio dei fluidi, giungendo ad inventare il barometro a mercurio chiamato “tubo di Torricelli” o “tubo da vuoto di Torricelli” prima della fine del 1644. Tale invenzione era basata nella misurazione della pressione atmosferica attraverso l’uso di un tubo che, proprio sotto la spinta di tale pressione, veniva riempito dal mercurio fino all’altezza costante di 760 mm (esperimento effettuato sul livello del mare).
Proprio da questa invenzione è nata l’unità di misura della pressione “millimetri di mercurio” (mmHg) e l’uguaglianza: 1 Atm = 760 mmHg (la pressione di un’atmosfera corrisponde a 760 millimetri di mercurio). Nello stesso anno pubblicò l’opera in tre parti dal titolo: Opera geometrica, della quale De motu gravium costituisce la seconda parte.
Torricelli morì a Firenze a soli 39 anni, pochi giorni dopo aver contratto probabilmente il tifo o polmonite, e venne sepolto nella basilica di San Lorenzo.
Frequentò poi la scuola dei Gesuiti, prima a Faenza e quindi a Roma, dove si avvicinò agli studi di matematica, che approfondì sotto la guida di Benedetto Castelli (1577-1644), padre benedettino, rinomato professore di matematica ed idraulica al Collegio della Sapienza, e illustre discepolo di Galileo.
L’11 settembre del 1632 Evangelista Torricelli scrisse a Galileo Galilei una lettera di risposta a sue richieste a Benedetto Castelli, che assente in quei giorni aveva lasciato allo studente il compito di segretario; in tale lettera Torricelli colse l’occasione per presentarsi a Galileo, che egli ammirava grandemente come cultore di astronomia e di matematica. Il vivere da vicino le vicende del processo a Galileo indusse Torricelli a dedicarsi più strettamente alla matematica nonostante padroneggiasse gli strumenti teorici e fosse un abile costruttore di cannocchiali.
Negli anni dal 1632 al 1641 egli lavorò e studiò a Roma con padre Castelli e poi divenne segretario di Giovanni Ciampoli, un alto prelato e intellettuale devoto a Galileo, che Torricelli seguì nei suoi incarichi governativi nelle Marche e nell’Umbria.
Nel 1641 Castelli presentò a Galileo, nel suo ritiro ad Arcetri, il manoscritto dell’opera di Torricelli dal titolo: De motu gravium suggerendogli di impiegarlo come discepolo e assistente. Così fu e il 10 ottobre 1641 Torricelli divenne assistente di Galileo, assieme a Vincenzo Viviani, e su domanda e insistenza di Galilei si trasferì nella sua abitazione.
Galileo morì pochi mesi dopo (l’8 gennaio del 1642). Alla sua morte, il Granduca Ferdinando II de’ Medici nominò Torricelli suo successore come matematico del Granducato di Toscana, carica che ricoprì fino alla morte, e divenne professore di matematica presso l’Accademia fiorentina.
Oltre all’attività di matematico e studioso di geometria, nel corso della quale elaborò diversi importanti teoremi e anticipò il calcolo infinitesimale, egli si dedicò alla fisica, studiando il moto dei gravi e dei fluidi e approfondendo l’ottica. Possedeva un laboratorio nel quale realizzava egli stesso lenti e telescopi. A causa della sua prematura scomparsa, non conosciamo i particolari del processo originale di lavorazione, poiché lo scienziato lo aveva coperto da segreto.
Torricelli si dedicò anche allo studio dei fluidi, giungendo ad inventare il barometro a mercurio chiamato “tubo di Torricelli” o “tubo da vuoto di Torricelli” prima della fine del 1644. Tale invenzione era basata nella misurazione della pressione atmosferica attraverso l’uso di un tubo che, proprio sotto la spinta di tale pressione, veniva riempito dal mercurio fino all’altezza costante di 760 mm (esperimento effettuato sul livello del mare).
Proprio da questa invenzione è nata l’unità di misura della pressione “millimetri di mercurio” (mmHg) e l’uguaglianza: 1 Atm = 760 mmHg (la pressione di un’atmosfera corrisponde a 760 millimetri di mercurio). Nello stesso anno pubblicò l’opera in tre parti dal titolo: Opera geometrica, della quale De motu gravium costituisce la seconda parte.
Torricelli morì a Firenze a soli 39 anni, pochi giorni dopo aver contratto probabilmente il tifo o polmonite, e venne sepolto nella basilica di San Lorenzo.
Attestati
Evangelista Torricelli non ha ricevuto nessun premio. A lui sono stati dedicati il cratere Torricelli di 22 km di diametro sulla luna e l'asteroide 7437 Torricelli. A Faenza è presente una statua che lo raffigura con in mano un barometro a mercurio e inoltre gli è anche dedicata una piazza nel centro storico di Pisa.
Pubblicazioni
"Opera geometrica" (1644)
Curiosità
-Evangelista Torricelli rimase orfano sin da piccolo
-Solo nel 1987 fu scoperto il vero luogo di nascita di Torricelli cioè Roma
-Solo nel 1987 fu scoperto il vero luogo di nascita di Torricelli cioè Roma
Collection
Citation
Mattia Sansa, “EVANGELISTA TORRICELLI,” __Cosmic_Noise__e-learning_for_science__, accessed November 21, 2024, http://cosmicnoise.it/o/items/show/909.