DOMENICO PACINI

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Title

DOMENICO PACINI

Creator

Vittoria Fiore

Contributor

Vittoria Fiore

Scienziati Item Type Metadata

Nome completo

Domenico Leone Pacini

Luogo e data di nascita

Marino, 20 febbraio 1878

Luogo e data di morte

Roma, 23 maggio 1934

Biografia

Domenico Leone Pacini nacque a Marino, nell'area dei Castelli Romani, il 20 febbraio 1878 da Filippo Pacini (segretario comunale) e Giovanna Annunziata Mecheri.
Visse a Forme, in Abruzzo, con i genitori e tre sorelle fino all'età degli studi secondari superiori, che frequentò a Roma presso la sezione fisico-matematica dell'istituto Leonardo da Vinci.
Nel 1886 venne avviato verso gli studi tecnici.
Successivamente si iscrisse alla facoltà di Scienze all'Università di Roma e nel 1902 ottenne la laurea in Fisica. Per tre anni lavorò nell'Istituto, assunto come allievo dal fisico Piero Balserna, svolgendo ricerche sulla conducibilità elettrica nei mezzi gassosi sotto la supervisione del fisico Alfonso Sella. In questo contesto s'interessò al problema della ionizzazione dell'aria e perfezionò le tecniche e gli strumenti di misura.
Nel 1905 fu nominato assistente presso il Regio Ufficio Centrale di Meteorologia e Geodinamica, diretto da Luigi Palazzo, dove fu incaricato di dirigere quella sezione del'Istituto che si occupa dei fenomeni elettrici dell'atmosfera.
Con quest'ultimo incarico, l'attività scientifica di Pacini venne più particolarmente indirizzata verso gli studi dei fenomeni elettrici e dei fenomeni luminosi dell'atmosfera.
Nel 1907 Pacini iniziò uno studio sulla misura sistematica della densità di ioni nell'area di Roma, nelle campagne romane e in varie montagne dell'Appennino abbruzzese ed emiliano. Ulteriori misure furono eseguite nel Mar Ligure, nelle acque antistanti l'Accademia navale di Livorno.
L'esperimento più importante fu compiuto nel giugno 1911, durante sette giorni di misure nelle acque profonde nel braccio di mare di fronte all'Accademia di Livorno: lo studio della “radiazione penetrante”, ovvero lo studio delle particelle dotate di energie relativistiche (soprattutto protoni e particelle alfa) che giungono sulla Terra dallo spazio esterno e che sono note con il nome di “raggi cosmici”. A 300 metri dalla costa, Pacini misurò più volte la ionizzazione specifica dell'aria sulla superficie dell'acqua e a 3 metri di profondità, riscontrando che la radioattività sott'acqua era di circa un quinto minore della radioattività in superficie. Ripeté l'esperimento quattro mesi dopo nel lago di Bracciano, ottenendo il medesimo risultato.
Con questo esperimento Pacini introdusse per la prima volta la tecnica di misurazione della radiazione sotto uno strato di acqua usato come schermo.
Nel febbraio 1912 pubblicò i risultati definitivi, dimostrando che nell'atmosfera esiste una sensibile causaionizzante, con radiazioni penetranti, indipendente dall'azione diretta dalle sostanze radioattive del terreno.
Nell'agosto 1912 l'austriaco Viktor Hess dimostrò l'esistenza dei raggi cosmici con una tecnica complementare e indipendente rispetto a quella di Pacini. Dato che i dati di Hess combaciarono con quelli di Pacni, il fisico italiano poté confermare la sua teoria.
Egli condusse le sue ricerche con criteri così scrupolosamente fisici e con tale larghezza di vedute, che i suoi lavori lo resero meritevole di conseguire la libera docenza nella Fisica sperimentale nel 1913.
Dal 1915 al 1919 fu incaricato come professore a Roma e poi dal 1924 al 1925.
Nel 1928 fu nominato, in seguito ad un concorso, professore straordinario Fisica nell'Università “Benito Mussolini” di Bari e nel 1932 fu promosso ordinario.
Morì di broncopolmonite il 23 maggio 1934 a Roma, qualche mese dopo il matrimonio con Pierina Rangoni da Bologna. Il suo corpo è seppelito nel cimitero di Forme, in Abruzzo.
Nel 1936 Hess ottenne il premio Nobel per la scoperta dei raggi cosmici. Pacini non era candidabile in quanto morto da due anni, ma il suo contributo scientifico fu riconosciuto nella relazione della Reale Accademia delle scienze di Svezia, presentata dal botanico Erik Hulten, che motivò l'assegnazione del premio. Lo stesso Hess riconobbe correttamente il contributo di Pacini in una monografia sugli effetti dei raggi cosmici pubblicata in tarda età.

Attestati

Il suo contributo scientifico nella relazione della Reale Accademia delle Scienze di Svezia, presentata dal botanico Erik Hulten, che motivò l'assegnazione del premio.

Riconoscimento dall'Istituto di Fisica Terrestre dell'Università di Napoli:
"Come frutto del coscienzioso lavoro d'ufficio, compiuto dal Pacini, quando era assistente, si deve ricordare in particolar modo la vasta monografia sopra i temporali in Italia nell'anno 1906, ed il lavoro sulla variazione locale della componente orizzontale deI campo magnetico terrestre nei dintorni di Sestola.
Anche nella scuola egli portò le sue doti di abile sperimentatore e di espositore chiaro ed efficace.
Figlio esemplare, da poco tempo sposo affettuosissimo, sincero e costante nelle amicizie, guida intelligente dei suoi discepoli, nella
scuola e nel laboratorio, disciplinato gregario del Partito Nazionale Fascista, Domenico Pacini ha lasciato un largo rimpianto ed
un vivissimo desiderio di sé in tutti quelli che lo conobbero.

Pubblicazioni

Misure di ionizzazione dell'aria su terraferma ed in mare,1908.
Sulla radioattività indotta dall'atmosfera nel Golfo ligure, 1908.
La radiazione penetrante sul mare, 1912.
Relazione presentata al Comitato nazionale geodetico e geofisico per la sezione di Magnetismo ed Elettricità terrestre, 1921.


Curiosità

Gli esperimenti di Pacini costituiscono i primi studi sulle particelle eseguiti in ambiente sotterraneo, antesignani di quelli svolti attualmente per esempio nei Laboratori Nazionali del Gran Sasso.

Pacini si occupò anche delle misure sul colore dell'atmosfera.

Collection

Citation

Vittoria Fiore, “DOMENICO PACINI,” __Cosmic_Noise__e-learning_for_science__, accessed November 24, 2024, http://cosmicnoise.it/o/items/show/947.