Lonicera etrusca
Dublin Core
Title
Lonicera etrusca
Creator
Francesco Rusin
Scheda botanica Item Type Metadata
Specie botanica
Lonicera etrusca
Nome comune
CAPRIFOGLIO ETRUSCO, MANSORINO
Etimologia
Il nome Lonicera è dedicato al medico e botanico tedesco Adam Lonitzer (1528-1586), autore del saggio Naturalis historiae opus novum.
L'aggettivo etrusca invece è l'italianizzazione dell'aggettivo latino etruscus, -a, -um, che significa “originario dell'Etruria”, probabilmente in riferimento al fatto che la pianta è diffusa soprattutto nelle zone peninsulari centro-meridionali italiane.
L'aggettivo etrusca invece è l'italianizzazione dell'aggettivo latino etruscus, -a, -um, che significa “originario dell'Etruria”, probabilmente in riferimento al fatto che la pianta è diffusa soprattutto nelle zone peninsulari centro-meridionali italiane.
Ambiente
La Lonicera etrusca è una pianta tipicamente mediterranea; nell'Italia centromeridionale e sul Carso cresce spontaneamente. Si sviluppa nei boschi asciutti o misti, all'interno degli arbusteti e delle siepi dalla costa alla zona appenninica interna, da 0m a 500m sul livello del mare, ma talvolta si riesce a trovare anche in territori di altitudine superiore, fino ai 1100m sul livello del mare.
Caratteri botanici
FUSTO – La pianta è rampicante, quindi non ha tronco. Il fusto arriva a 7m di altezza ed ha la corteccia, papiracea, glabrescente, che si stacca facilmente e ricoperta da numerose lenticelle puntiformi nerastre nei rami alti, verde-purpureo in quelli bassi.
FOGLIE – Decussate e caduche, sono di colore verde scuro sulla parte superiore, più chiare su quella inferiore, più o meno pelose su entrambe le facce ma glabre quando mature, quelle vicine all'infiorescenza sono ovate, connate, ottuse, le superiori dei rami fioriferi ovate, connate, ellittiche, quelle basali e dei rami sterili sono obovate, libere, cuneate, eccezionalmente attenuate in un corto picciolo. Esistono alcune varianti della Lonicera con foglie leggermente diverse.
FIORI - Zigomorfi col calice glabrescente, la corolla è bilabiata, inizialmente rosa porpora o bianco-rosata, poi giallastra o bianco-giallastra, il labbro inferiore è ricurvo a maturità, gli stami sono 5 su filamenti pelosi alla base con antere lineri-oblunghe, lo stilo è capitato. I fiori si presentano riuniti in coppie isolate o in infiorescenze. Di notte sono molto profumati, infatti attirano pronubi soprattutto dell'ordine degli sfingidi, che ne garantiscono l'impollinazione. Esistono diverse varietà di Lonicera etrusca, con fiori leggermente diversi, ad esempio nella varietà superba sono più grandi.
Fioritura: da maggio a luglio.
FRUTTI – Bacche più o meno sferiche di 5-7 mm di diametro, rosse a maturazione, contenenti semi ovoidali finemente papillosi, rossi, succosi, velenosi per l'uomo ma mangiati dagli animali.
Talvolta la pianta si moltiplica anche per margotta.
FOGLIE – Decussate e caduche, sono di colore verde scuro sulla parte superiore, più chiare su quella inferiore, più o meno pelose su entrambe le facce ma glabre quando mature, quelle vicine all'infiorescenza sono ovate, connate, ottuse, le superiori dei rami fioriferi ovate, connate, ellittiche, quelle basali e dei rami sterili sono obovate, libere, cuneate, eccezionalmente attenuate in un corto picciolo. Esistono alcune varianti della Lonicera con foglie leggermente diverse.
FIORI - Zigomorfi col calice glabrescente, la corolla è bilabiata, inizialmente rosa porpora o bianco-rosata, poi giallastra o bianco-giallastra, il labbro inferiore è ricurvo a maturità, gli stami sono 5 su filamenti pelosi alla base con antere lineri-oblunghe, lo stilo è capitato. I fiori si presentano riuniti in coppie isolate o in infiorescenze. Di notte sono molto profumati, infatti attirano pronubi soprattutto dell'ordine degli sfingidi, che ne garantiscono l'impollinazione. Esistono diverse varietà di Lonicera etrusca, con fiori leggermente diversi, ad esempio nella varietà superba sono più grandi.
Fioritura: da maggio a luglio.
FRUTTI – Bacche più o meno sferiche di 5-7 mm di diametro, rosse a maturazione, contenenti semi ovoidali finemente papillosi, rossi, succosi, velenosi per l'uomo ma mangiati dagli animali.
Talvolta la pianta si moltiplica anche per margotta.
Usi
I fiori vengono utilizzati come astringente e nella cura di dermatosi, intoltre si usa un loro distillato come profumo. Assieme alle foglie ervono da espettorante, sedativo dei bronchi e per calmare la tosse e il singulto; corteccia e fusto erano anticatarrali, diuretici, depurativi, diaforetici, usati per renella, le congestioni del fegato e della milza. In Sardegna le foglie venivano utilizzate come cicatrizzante. Molto spesso la pianta è coltivata come ornamentale.
Collection
Citation
Francesco Rusin, “Lonicera etrusca,” __Cosmic_Noise__e-learning_for_science__, accessed November 24, 2024, http://cosmicnoise.it/o/items/show/21.