Populus nigra

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Dublin Core

Title

Populus nigra

Creator

Francesco Burgaletta

Scheda botanica Item Type Metadata

Specie botanica

Populus nigra

Nome comune

PIOPPO NERO

Etimologia

Il nome del genere, di origine latina, è stato attribuito dagli antichi romani, probabilmente per designare "arbor populi" = "albero del popolo"; l'attributo specifico è dovuto al colore della corteccia, allo stato adulto ben più scura di quella di altre specie di pioppo.

Ambiente

Presso i fiumi e i laghi, in terreni umidi, freschi e profondi, anche periodicamente inondati, ma non disdegna suoli poveri sabbiosi e ghiaiosi, purché la falda idrica sia raggiungibile dalle radici. Da 0 a 1200 m s.l.m.; lucivago e mediamente termofilo, forma boschi puri di una certa consistenza in Val Padana; è spesso coltivato, soprattutto in filari e all'interno di parchi, a scopo ornamentale.

Caratteri botanici

TRONCO - alto fino a 30 m e con diametro fino ad 1 m, con fusto di norma diritto, spesso deformato da vistose protuberanze; corteccia grigio-brunastra in individui adulti, talora bianco-grigiastra nella parte superiore del fusto ed in piante giovani, dapprima liscia, in seguito screpolata o profondamente fessurata

FOGLIE - brachiblastali (dei rametti fioriferi) a lamina triangolare-romboidale 5-7 x 4-6 cm, con picciolo di 2-6 cm privo di ghiandole basali, ottuse alla base, con bordo dentellato (non alla base), acute od acuminate all'apice, lisce e glabre, verdi scure lucenti di sopra, verde-giallino e più opache inferiormente, con nervature rilevate; foglie turionali (dei rami di allungamento) con le stesse caratteristiche, però più grandi e solitamente triangolari.

FIORI - maschili e femminili su individui separati (specie dioica). Gli amenti maschili, lunghi 4-9 cm x 1 cm, precedenti la fogliazione, hanno fino a 30 stami per fiore, con antere inizialmente rossastre, quindi violette ed infine nere dopo la caduta del polline; i femminili sono più lunghi e gracili, pendenti, verdognoli, senza stilo, con stimmi gialli; entrambi hanno brattee fiorali laciniate.

FRUTTI - in capsule glabre e semi molto piccoli provvisti di pappo cotonoso bianco per la disseminazione anemofila.

Usi

Si può definire la specie capostipite dell'arboricoltura da legno, per le doti di veloce accrescimento intrinseche alla specie ulteriormente esaltate tramite l'ibridazione con specie nordamericane. Il legno di pioppo è leggero, chiaro, elastico e si usa sia per semilavorati (compensati, pannelli truciolari, impiallacciati, paniforti, legnami ricostituiti), sia per pasta da carta e cellulosa; è buon combustibile, ma brucia molto rapidamente. Si utilizza anche per la fabbricazione di fiammiferi, stecchini per gelati ed imballaggi leggeri. In epoca recente impianti di cloni a rapidissimo accrescimento (2-3 anni) servono per produrre biomasse finalizzate ad ottenere materiale legnoso triturato.
Del pioppo nero si usano anche le gemme e la corteccia. Le gemme, di odore balsamico, contengono oli essenziali, salicina, populina, resine e altre sostanze con proprietà antisettiche, balsamiche, anticatarrali, vasocostrittrici. La corteccia essiccata - contenente populina, salicina, sesquiterpeni, alcol salicilico - esercita azione febbrifuga.

Collection

Citation

Francesco Burgaletta, “Populus nigra,” __Cosmic_Noise__e-learning_for_science__, accessed November 21, 2024, http://cosmicnoise.it/o/items/show/22.