ALABASTRO.

alabastro_1..jpg
alabastro_a.jpg
alabastro_b.jpg
Alabastro_pdf.pdf

Dublin Core

Title

ALABASTRO.

Creator

Federica Boscarol.

Description

L'Alabastro orientale è una pietra ornamentale caratterizzata da un insieme di macchie circolari o di listature aventi colore bianco, giallo in diverse tonalità (dal giallo chiaro fino al giallo miele) o più raramente rossastro. Le macchie presentano struttura concentrica e spesso sono parzialmente compenetrate. Hanno ampiezza da centimetrica a decimetrica. Le listature hanno andamento sinuoso e larghezza per lo più millimetrica.
La più antica denominazione di questo minerale, detta anche Onice ("unghia"), è probabilmente derivata dalle tipiche listature curvilinee della pietra, che ricordano proprio quelle di un'unghia. Altre denominazioni sono riferite alla provenienza:" Marmor alabastrum" e "Lapis alabastrites" derivano dal nome del castello di Alabastro, presso la città di Tebe, in Egitto. Inoltre, altre denominazioni sono riferite all'aspetto del litotipo: Alabastro cotognino (del colore della cotogna);Alabastro melleo (del colore del miele);Scaglione (dal colore quasi trasparente);Agata (ha un colore che varia dal giallo al bruno intenso ed è l'Alabastro più puro,duro e pregiato);Cinerino(ha un colore grigio ed è opaco);Gabbro(ha un colore che varia dal bruno-rossastro al nero);Pietra gialla(ha un colore giallo che tende a diventare chiaro quasi come il bianco).

Scheda mineralogica Item Type Metadata

Gruppo cristallino

Trimetrico.

Sistema cristallino

Monoclino.

Classe di simmetria

Prismatica.

Classe cristallochimica

VI- SOLFATI.

Formula chimica

Gesso: CaSO4·2(H2O)

Carbonato di calcio: CaCO3

 

Altri nomi

L'alabastro è conosciuto anche come Onice. (engl.: Alabaster)

Aspetto

L'Alabastro orientale è una pietra ornamentale caratterizzata da un insieme di macchie circolari o di listature aventi colore bianco, giallo in diverse tonalità (dal giallo chiaro fino al giallo miele) o più raramente rossastro. Le macchie presentano struttura concentrica e spesso sono parzialmente compenetrate. Hanno ampiezza da centimetrica a decimetrica. Le listature hanno andamento sinuoso e larghezza per lo più millimetrica.
La più antica denominazione di questo minerale, detta anche Onice ("unghia"), è probabilmente derivata dalle tipiche listature curvilinee della pietra, che ricordano proprio quelle di un'unghia. Altre denominazioni sono riferite alla provenienza:" Marmor alabastrum" e "Lapis alabastrites" derivano dal nome del castello di Alabastro, presso la città di Tebe, in Egitto. Inoltre, altre denominazioni sono riferite all'aspetto del litotipo: Alabastro cotognino (del colore della cotogna);Alabastro melleo (del colore del miele);Scaglione (dal colore quasi trasparente);Agata (ha un colore che varia dal giallo al bruno intenso ed è l'Alabastro più puro,duro e pregiato);Cinerino(ha un colore grigio ed è opaco);Gabbro(ha un colore che varia dal bruno-rossastro al nero);Pietra gialla(ha un colore giallo che tende a diventare chiaro quasi come il bianco).

Proprietà fisiche

Alabastro gessoso.

Durezza: varia da 1,5 a 2.
Densità: varia da 2.3 a 2.4 g/cm³

Alabastro orientale.

Durezza: 3
Densità (g/cm3, in c.s.): 2,93.
Solubilità in acqua: 0,014 g/l a 293 K.
Costante di solubilità a 298K: 4,96 ×10-9
 Temperatura di fusione: > 825°C con decomposizione (>1.098K) 

Ambiente di formazione

L’alabastro gessoso, quello che viene lavorato in Volterra (ed in particolare quello estratto dal sottosuolo di Castellina Marittima)si è formato nel periodo miocenico in seguito ad un processo di sedimentazione e concentrazione del solfato di calcio contenuto nelle acque marine.

Luoghi di ritrovamento

Notevoli quantità di Alabastro provengono dall'Africa settentrionale, in particolare dalla regione egiziana.
In Italia, masse lavorabili provengono dalla zona del Carso, dalla bergamasca e dalla Toscana. In particolare era estratto in miniere sotterranee presso Castellina Marittima (Pisa) e lo è attualmente in cave a cielo aperto nella zona di Volterra (Pisa).

Usi

Oggi l'Alabastro è utile come pregiato materiale da decorazione suscettibile di lucidatura ed il suo utilizzo risale a tempi molto remoti, visto che già nell'antico Egitto, a Creta e a Micene era usato in edilizia, soprattutto per il rivestimento di tombe e corridoi di templi, ma anche per l’oggettistica comune (piatti, ciotole, vasi e vasetti) e quella sacra (statuette e vasi canopi).
In Etruria se ne servivano per costruire sarcofaghi e urne cinerarie con ricche decorazioni raffiguranti l’immagine del defunto, insieme a scene di vita quotidiana, ad immaginarvi viaggi nell’ oltretomba, e ad episodi famosi della mitologia greca.
Fu usato nelle basiliche paleocristiane per l'illuminazione, in sostituzione del vetro non ancora utilizzato.
Campioni particolarmente chiari e di grandi dimensioni sono talvolta ridotti in sottili lastre, tali da lasciar passare la luce che ne evidenzia il disegno e le zonature, ed utilizzati al posto di vetri per finestre(vedi fig. alabastro_a.jpg).
Viene usato inoltre in forma grezza per realizzare piccole sculture, soprammobili o bigiotteria, o in lastre lucidate impiegate come rivestimento.
Nella zona di Volterra è ancora presente questo tipo di artigianato.

Etimologia

La provenienza del nome Alabastro deriva dalla città egizia Alabastron; in essa veniva utilizzato questo minerale per fabbricare vasetti e anfore destinati alla conservazione di alcuni profumi.

Note e commenti

Alcune curiosità sull'Alabastro derivano dal suo luogo di provenienza: l'Egitto.
Secondo alcuni studiosi, infatti, le piramidi di Giza in origine, sarebbero state coperte interamente di alabastro di colore bianco, capaci così di riflettere la luce lunare durante la notte.
Inoltre, gli stessi vasi canopi contenenti le viscere del famosissimo faraone Tutankhamon presentavano dei tappi ornati con busti intagliati nell'Alabastro(essi si possono vedere nella foto alabastro_b.jpg)

Una descrizione esaustiva riguardante l'Onice viene esposta da Mario Pieri nel suo libro "I marmi d'Italia -Graniti e pietre ornamentali" , pubblicato nel 1958.

Citation

Federica Boscarol., “ALABASTRO.,” __Cosmic_Noise__e-learning_for_science__, accessed November 21, 2024, http://cosmicnoise.it/o/items/show/213.