ZOLFO

zolfo_a.jpg
zolfo_b.jpg
zolfo_c.jpg
zolfo_d.jpg
zolfo_e.jpg
zolfo_1.jpg
zolfo.pdf

Dublin Core

Title

ZOLFO

Creator

Andrea Tedde

Description

Lo zolfo è un elemento nativo ma anche un metallo inodore, insapore e molto abbondante. È presente sotto forma di solfuri e solfati in molti minerali e si ritrova spesso puro nelle regioni con vulcani attivi. All'interno della tavola periodica degli elementi, lo zolfo è rappresentato dalla lettera S e numero atomico 16. Inoltre , si suddivide secondo tre forme allotropiche che può presentare : fondamentalmente zolfo alfa e zolfo beta, rarissimamente si ritrova lo zolfo gamma.

Scheda mineralogica Item Type Metadata

Gruppo cristallino

Trimetrico

Sistema cristallino

Rombico (per quanto riguarda lo zolfo alfa) e raramente monoclino (caratteristico dello zolfo beta)

Classe di simmetria

Bipiramidale rombica per lo zolfo alfa . Prismatica per lo zolfo beta.

Classe cristallochimica

II - SOLFURI

Formula chimica

S
(lo zolfo naturale contiene principalmente molecole a forma di anelli di 8 atomi concatenati, S8, ma senza indicazioni specifiche si nomina con la lettera S priva di ulteriori aggiunte)

Altri nomi

(engl.: sulphur, sulfur, brimstone)

Aspetto

Presenta colore giallo (a volte giallo-bruno) o biancastro nelle masse microcristalline. Per quanto riguarda l'abito cristallino si possono rinvenire splendidi aggregati di cristalli con abito bipiramidale, prismatico, pinacoidale od in combinazione di questi ; spesso però lo zolfo si presenta massivo ed in aggregati polverosi, più raramente reniforme ed in stalattiti e stalagmiti. La lucentezza varia da resinosa a grassa mentre la trasparenza va da traslucida a subtrasparente.

Proprietà fisiche

Durezza : 1,5-2 (solfo alfa) ; 2,5 (solfo ß)
Densità : 1960 kg/m³
Indice di rifrazione : na=1,958 nb=2,038 ng=2,245
Birifrangenza : 0,287
Pleocroismo : debole nelle tonalità del giallo
Temperatura di fusione: 388,36 K
Lo zolfo è un elemento poco reattivo a freddo ma è in grado di combinarsi a temperatura elevata con la maggior parte degli elementi (metalli e non metalli)
Solubilità: insolubile in acqua
Radioattività: Tranne il 35S, gli isotopi radioattivi dello zolfo sono tutti a emivita breve
Punto di ebollizione : 717,87 K
Volume molare : 15,53 × 10−6 m³/mol
Calore di fusione: 1,7175 kJ/mol
Tensione di vapore: 2,65 × 10−20 Pa a 388 K

Ambiente di formazione

Principalmente si rinviene in depositi vulcanici e fumarole; si può trovare anche in rocce sedimentarie evaporitiche, domi salini e come minerale secondario. In piccole quantità può essere trovato anche nel carbone e nel petrolio, dalla cui combustione viene trasformato in biossido di zolfo la quale, in presenza dell'ossigeno e dell'umidità dell'aria si trasforma in acido solforico e rende acida la pioggia. Lo zolfo viene inoltre eliminato dai carburanti perché diminuisce l'attività delle marmitte catalitiche.

Luoghi di ritrovamento

Questo elemento è piuttosto diffuso e si trova principalmente nelle zone in cui è presente o è stata presente una piuttosto intensa attività vulcanica. Si ricordino come siti principali di ritrovamento di zolfo :Sicilia (Italia),Texas(USA), Loussiana(USA), California(USA), Svizzera, Francia, Spagna .

Usi

In campo industriale si usa soprattutto per ricavarne fertilizzanti, ma anche per polvere da sparo, lassativi, insetticidi e fungicidi. Inoltre, lo zolfo , in buona parte ricavato come scoria di raffinazione degli idrocarburi , si trova in alcuni disinfettanti, trova largo impiego nell'agricoltura (ove è impiegato per le sue proprietà fungicide, ad esempio per combattere fitopatologie come l'oidio), è presente nella testa dei fiammiferi e nell'ebanite. Molto interesse per tale elemento nasce anche dalla passione dei collezionisti.

Etimologia

Deriva dal latino sulfur. La traduzione inglese si riferisce allo zolfo come "brimstone", pietra dell'orlo, perché si trova facilmente sul bordo dei crateri di vulcani. Altre fonti fanno derivare il termine zolfo dall'arabo sufra, che vuol dire giallo.

Note e commenti

Omero menzionò lo zolfo nel IX secolo a.C. e nel 424 a.C. una tribù di razziatori distrusse le mura di una città bruciando una miscela di zolfo, carbone e catrame sotto di essa. Gli antichi usavano questo elemento come medicina, come facciamo ancora noi oggi.

Nel XII secolo i Cinesi inventarono la polvere da sparo che è una miscela di nitrato di potassio (KNO3), carbone e zolfo. I primi alchimisti diedero allo zolfo il suo simbolo alchemico, un triangolo sopra una croce; attraverso i loro esperimenti scoprirono che il mercurio poteva combinarsi con lo zolfo. Verso la fine del decennio 1770 Antoine Lavoisier convinse definitivamente la comunità scientifica che lo zolfo era un elemento e non un composto.
L'estrazione dello zolfo iniziò in Sicilia a partire dagli inizi del XVII secolo e si sviluppò rapidamente fino a raggiungere nel 1820 la quota di 378.000 tonnellate, pari ai 4/5 della produzione mondiale. Con lo sviluppo della produzione industriale si arrivò al punto che nel 1834 un censimento stimava oltre 200 miniere in attività il cui prodotto veniva spedito via mare in tutta Europa e perfino negli Stati Uniti d'America.
Come si può notare in zolfo_1.jpg , immagine di un nostro campione, il colore è giallastro con delle sfumature su tutta la sua superficie. La stessa cosa si può notare nell'immagine zolfo_a.jpg (non immagine di un nostro campione). In zolfo_b.jpg si illustra invece il diagramma di fase dello zolfo. Nelle altre immagini(non di nostri campioni) si notano caratteristiche tipiche dello zolfo, spesso con forme particolari ed eleganti delle sfumature di color giallo.

Citation

Andrea Tedde, “ZOLFO,” __Cosmic_Noise__e-learning_for_science__, accessed November 22, 2024, http://cosmicnoise.it/o/items/show/232.