ORO
Dublin Core
Title
ORO
Creator
Eleonora Cecchinato
Description
L'oro è l'elemento chimico di numero atomico 79. Il suo simbolo è Au (dal latino "aurum"). È un metallo di transizione tenero, pesante, duttile, malleabile di colore giallo, dovuto all'assorbimento delle lunghezze d'onda del blu dalla luce incidente.
Inattaccabile dalla maggior parte dei composti chimici, reagisce in pratica solo con l'acqua regia e con lo ione cianuro. Si trova allo stato nativo sotto forma di pepite, grani e pagliuzze nelle rocce e nei depositi alluvionali.
Inattaccabile dalla maggior parte dei composti chimici, reagisce in pratica solo con l'acqua regia e con lo ione cianuro. Si trova allo stato nativo sotto forma di pepite, grani e pagliuzze nelle rocce e nei depositi alluvionali.
Scheda mineralogica Item Type Metadata
Gruppo cristallino
Monometrico
Sistema cristallino
Cubico
Classe di simmetria
Esacisottaedrica
Classe cristallochimica
I - ELEMENTI NATIVI
Formula chimica
Au
Altri nomi
(engl.: gold)
Aspetto
L'oro è un metallo di colore giallo, che può assumere anche una colorazione diversa a seconda delle sue leghe: rossa, violetta e nera quando è finemente suddiviso o in soluzione colloidale, mentre appare verde se ridotto a una lamina finissima. È il metallo noto più duttile e malleabile; un grammo d'oro può essere battuto in una lamina la cui area è un metro quadrato. È un metallo tenero e per questo viene lavorato in lega con altri metalli per conferirgli una maggiore resistenza meccanica.
L'oro non viene intaccato né dall'aria né dalla maggior parte dei reagenti chimici.
Non si altera con l'ossigeno, l'umidità, il calore, gli acidi e gli alcali caustici, invece può essere ossidato con acqua regia o con soluzioni acquose contenenti lo ione cianuro in presenza di ossigeno o perossido di idrogeno. A contatto con il mercurio si scioglie e forma amalgami.
Di solito si trova in particelle invisibili ad occhio nudo, raramente si trova in pagliuzze, grani, fili ed in casi eccezionali in pepite.
Colore : giallo oro
Lucentezza : metallica
Trasparenza : opaco
Sfaldatura : assente
Striscio : polvere giallo oro
Frattura : frastagliata
L'oro non viene intaccato né dall'aria né dalla maggior parte dei reagenti chimici.
Non si altera con l'ossigeno, l'umidità, il calore, gli acidi e gli alcali caustici, invece può essere ossidato con acqua regia o con soluzioni acquose contenenti lo ione cianuro in presenza di ossigeno o perossido di idrogeno. A contatto con il mercurio si scioglie e forma amalgami.
Di solito si trova in particelle invisibili ad occhio nudo, raramente si trova in pagliuzze, grani, fili ed in casi eccezionali in pepite.
Colore : giallo oro
Lucentezza : metallica
Trasparenza : opaco
Sfaldatura : assente
Striscio : polvere giallo oro
Frattura : frastagliata
Proprietà fisiche
L'oro è perfettamente duttile e malleabile e può essere ridotto in fili sottilissimi, ha una densità particolarmente elevata perfino per i metalli, è inossidabile in condizioni normali.
Durezza : 2,5-3
Peso specifico : 15,5-19,3
Indice di rifrazione : n=0,47 (monorifrangente)
Densità : 19320 kg/m3
Pleocroismo : assente
Punto di fusione : 1337,33 K (1064,18 °C)
Allo stato solido sembra che l’oro possa presentare un fenomeno di polimorfismo.
Il suo coefficiente di dilatazione lineare tra 0°C e 100°C è
14,66x10-6. Come gli altri elementi dello stesso gruppo, l’oro è diamagnetico.
L’oro è il più inerte di tutti i metalli. Esso non viene ossidato né dall’aria né dall’ossigeno a qualsiasi temperatura, e per questo viene detto “metallo nobile”.
In tutti i suoi composti l’oro può avere solo gli
stati di ossidazione +1 (sali aurosi) e +3 (sali aurici). A causa però dell'inerzia chimica dell'elemento, tutti i composti dell'oro vengono facilmente ridotti a metallo e si comportano pertanto di norma da agenti ossidanti. Nello stato +1 l'oro non è stabile in soluzione acquosa.
Durezza : 2,5-3
Peso specifico : 15,5-19,3
Indice di rifrazione : n=0,47 (monorifrangente)
Densità : 19320 kg/m3
Pleocroismo : assente
Punto di fusione : 1337,33 K (1064,18 °C)
Allo stato solido sembra che l’oro possa presentare un fenomeno di polimorfismo.
Il suo coefficiente di dilatazione lineare tra 0°C e 100°C è
14,66x10-6. Come gli altri elementi dello stesso gruppo, l’oro è diamagnetico.
L’oro è il più inerte di tutti i metalli. Esso non viene ossidato né dall’aria né dall’ossigeno a qualsiasi temperatura, e per questo viene detto “metallo nobile”.
In tutti i suoi composti l’oro può avere solo gli
stati di ossidazione +1 (sali aurosi) e +3 (sali aurici). A causa però dell'inerzia chimica dell'elemento, tutti i composti dell'oro vengono facilmente ridotti a metallo e si comportano pertanto di norma da agenti ossidanti. Nello stato +1 l'oro non è stabile in soluzione acquosa.
Ambiente di formazione
Per via della sua elevata inerzia chimica, l'oro si trova principalmente allo stato nativo o legato ad altri metalli. Spesso si presenta in forma di granelli e pagliuzze, tuttavia a volte si trovano anche agglomerati piuttosto grossi, detti pepite. I granelli appaiono inclusi in minerali o sulle superfici di separazione tra cristalli di minerali.
L'oro è distribuito ampiamente in tutta la crosta terrestre, con una concentrazione media di 0,03 ppm (0,03 grammi per tonnellata). Giacimenti di minerali d'oro si trovano nelle rocce metamorfiche e nelle rocce ignee, da cui si formano per dilavamento i giacimenti di oro alluvionale. In quest'ultimo caso è possibile l'estrazione con procedimenti che non impiegano agenti chimici, come il cianuro o il mercurio, e che consentono l'uso della definizione di oro etico.
I più comuni giacimenti primari sono detti "filoni" o "vene". I giacimenti primari vengono erosi e dilavati dalle intemperie; l'oro viene trascinato a valle formando depositi alluvionali. Un altro tipo di giacimento è associato a scisti e rocce calcaree sedimentarie, che contengono tracce d'oro e di altri metalli del gruppo del platino, finemente disperse.
Nell'acqua marina, l'oro è presente in concentrazioni variabili tra 0,1 e 2 milligrammi per tonnellata.
L'oro è distribuito ampiamente in tutta la crosta terrestre, con una concentrazione media di 0,03 ppm (0,03 grammi per tonnellata). Giacimenti di minerali d'oro si trovano nelle rocce metamorfiche e nelle rocce ignee, da cui si formano per dilavamento i giacimenti di oro alluvionale. In quest'ultimo caso è possibile l'estrazione con procedimenti che non impiegano agenti chimici, come il cianuro o il mercurio, e che consentono l'uso della definizione di oro etico.
I più comuni giacimenti primari sono detti "filoni" o "vene". I giacimenti primari vengono erosi e dilavati dalle intemperie; l'oro viene trascinato a valle formando depositi alluvionali. Un altro tipo di giacimento è associato a scisti e rocce calcaree sedimentarie, che contengono tracce d'oro e di altri metalli del gruppo del platino, finemente disperse.
Nell'acqua marina, l'oro è presente in concentrazioni variabili tra 0,1 e 2 milligrammi per tonnellata.
Luoghi di ritrovamento
Sin dal 1880 il Sudafrica è stato la fonte di circa due terzi dell'oro estratto nel mondo. La città di Johannesburg è stata costruita alla sommità di uno dei più grandi giacimenti del mondo. I giacimenti negli stati sudafricani dell'Orange e del Transvaal sono invece tra le miniere più profonde del mondo.
Tuttavia, a partire dal 2007, la posizione di predominio del Sudafrica è stata superata dalla Cina, la cui produzione nel 2008 è giunta fino a 260 tonnellate di oro, con un incremento del 59% a partire dal 2001.
Tra gli altri maggiori produttori figurano gli Stati Uniti (principalmente nel Dakota del Sud e in Nevada), l'Australia (principalmente nello stato dell'Australia Occidentale), il Perù e la Russia.
In Italia, l'oro, in piccole quantità, si trova nei fiumi, come il Po e il Ticino. Nelle viscere del Monte Rosa si trova un giacimento superiore a quelli attualmente più produttivi (presenti in Sudafrica). Tuttavia, a causa di problemi ambientali, di sicurezza e di costi, tale oro non è attualmente sfruttato.
Tuttavia, a partire dal 2007, la posizione di predominio del Sudafrica è stata superata dalla Cina, la cui produzione nel 2008 è giunta fino a 260 tonnellate di oro, con un incremento del 59% a partire dal 2001.
Tra gli altri maggiori produttori figurano gli Stati Uniti (principalmente nel Dakota del Sud e in Nevada), l'Australia (principalmente nello stato dell'Australia Occidentale), il Perù e la Russia.
In Italia, l'oro, in piccole quantità, si trova nei fiumi, come il Po e il Ticino. Nelle viscere del Monte Rosa si trova un giacimento superiore a quelli attualmente più produttivi (presenti in Sudafrica). Tuttavia, a causa di problemi ambientali, di sicurezza e di costi, tale oro non è attualmente sfruttato.
Usi
L’oro viene principalmente impiegato sotto forma di lega: il titolo dell’oro nella lega viene espresso in carati o in millesimi (l’oro puro corrisponde a 24 carati o 1000 millesimi; l’oro puro al 75% corrisponde a 18 carati o 750 millesimi). Le principali leghe sono a base di argento (oro verde), rame (oro rosso), nichel (oro bianco),ferro (oro blu: un trattamento termico ossida gli atomi di ferro sulla superficie dell'oro, e gli dona la colorazione azzurra). Le applicazioni dell’oro sono molto varie e connesse alla sua caratteristica principale di metallo nobile. Oltre alla produzione di gioielli e di monete, esso serve alla lavorazione di porcellane; ha vasti impieghi odontotecnici e nell’industria sia chimica che elettrica. L'oro è ampiamente usato infatti in odontoiatria e soprattutto in odontotecnica per la realizzazione di: ponti, corone, cappe radicolari, scheletrati per protesi amovo-rimovibili, per ricostruzioni parziali della parte occlusale del dente (intarsi OMD; Inlay ed Onlay). Era considerato uno dei materiali per otturazione più sicuri. L'intarsio in oro veniva confezionato in laboratorio e successivamente posizionato, dall'odontoiatra, nella cavità del dente, specificatamente, per otturazioni molto estese grazie alla sua malleabilità, duttilità ed elasticità; garantiva una lunga durata rispetto all'amalgama, utilizzata solo per otturazioni poco estese.
Oggigiorno inoltre sta diventando sempre più importante nel settore spaziale l'utilizzo dell'oro per circuiti stampati e schermi termici che utilizzano soprattutto le ottime proprietà elettriche e ottiche dell'oro.
Oggigiorno inoltre sta diventando sempre più importante nel settore spaziale l'utilizzo dell'oro per circuiti stampati e schermi termici che utilizzano soprattutto le ottime proprietà elettriche e ottiche dell'oro.
Etimologia
Il nome "oro" deriva dalla parola latina, di origine indoeuropea, "aurum" poi pronunciata "orum" da cui il nome italiano di questo elemento.
Note e commenti
L'oro è un metallo che ha rivestito da sempre un ruolo primario nell'economia del genere umano, basti pensare che si ha notizia di ornamenti d'oro di età neolitica e si pensa che proprio l'oro sia stato il primo metallo conosciuto dall'uomo. L'oro è da sempre sinonimo di potenza e ricchezza ed è per questo che su di esso sono nate leggende (Re Mida) e scienze (l'alchimia, nata per fabbricare oro da altri materiali); sin dal VII secolo a.c. si coniavano monete d'oro, ancora oggi l'oro rappresenta sempre un buon investimento.
Collection
Citation
Eleonora Cecchinato, “ORO,” __Cosmic_Noise__e-learning_for_science__, accessed November 5, 2024, http://cosmicnoise.it/o/items/show/245.