Artemisia absinthium

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Title

Artemisia absinthium

Creator

Samuele Collodi

Scheda botanica Item Type Metadata

Specie botanica

absinthium

Nome comune

Assenzio maggiore, artemisia

Etimologia

L’origine del termine Artemisia è incerta, ma
sembra derivare da Artemisia, moglie del re di Caria Mausolo;
secondo altre etimologie, potrebbe derivare dalla dea della caccia
Artemide o dalla parola greca “artemes”, cioè “sano”, che allude
alle proprietà medicamentose della pianta.

Ambiente

Cresce in luoghi asciutti e incolti - come sentieri,
detriti, rocce e lati delle autostrade - fino a 1550-2000 metri di
altitudine. Predilige luoghi in pieno sole, ma può resistere a gelate
poco intense. Probabilmente è originaria dell’Europa centro-
meridionale, da cui poi si è diffusa in varie parti del mondo dove
viene coltivata nelle zone temperate.

Caratteri botanici

TRONCO – Può raggiungere tra i 40 e i 120 cm di altezza, ha un
fusto semi-legnoso di colore grigio-verde, rigido e leggermente
ramificato nella parte superiore.
FOGLIE – Dalla forma pennata, con la lamina divisa fino a metà
(pennatifide), pubescenti, di colore grigio-verde, a causa della
peluria, nella pagina superiore, e grigio chiaro in quella inferiore.
Emanano un profumo piuttosto forte e hanno un sapore amaro.
FIORI – I fiori sono riuniti in un’infiorescenza: quelli periferici,
femminili, sono uniseriati e tubolosi, con il lembo della corolla
tridentato; quelli interni possono essere ermafroditi o sterili a
tubo conico e glabro.
FRUTTI – Il frutto è un achenio, leggermente curvo, con aspetto
glabro, quasi lucido.

Usi

Da sempre l’assenzio è considerato
una pianta medicinale molto importante; i Romani, infatti, la
piantavano lungo i bordi delle strade e infilavano i rametti nei
sandali per prevenire le sofferenze ai piedi durante i lunghi viaggi.
Questa pianta dà inoltre il nome a una bevanda molto alcolica,
l’absinthe, il cui uso prolungato può provocare disturbi al sistema
nervoso a causa della presenza di una molecola tossica, il tujone;
ne furono vittime anche molti personaggi famosi, come Verlaine
ed Edgar Allan Poe.
Il distillato fu poi bandito nel 19° secolo poiché causava gravi
problemi di assuefazione; oggi è di nuovo in commercio, ma con
un limite alla quantità di tujone consentito.
L’ assenzio è tuttora usato per la produzione di vari aperitivi come il vermut.

Storia e leggende

Da sempre l’assenzio è considerato
una pianta medicinale molto importante; i Romani, infatti, la
piantavano lungo i bordi delle strade e infilavano i rametti nei
sandali per prevenire le sofferenze ai piedi durante i lunghi viaggi.
Questa pianta dà inoltre il nome a una bevanda molto alcolica,
l’absinthe, il cui uso prolungato può provocare disturbi al sistema
nervoso a causa della presenza di una molecola tossica, il tujone;
ne furono vittime anche molti personaggi famosi, come Verlaine
ed Edgar Allan Poe.
Il distillato fu poi bandito nel 19° secolo poiché causava gravi
problemi di assuefazione; oggi è di nuovo in commercio, ma con
un limite alla quantità di tujone consentito.

Riferimenti

https://it.wikipedia.org/wiki/Artemisia_absinthium
https://artemisiaannua.net/artemisia-absinthium-proprieta-utilizzi-dove-comprarlo/
"Che fiore è questo?" di Spohn Aichele e Golte-Bechtle Spohn

Collection

Citation

Samuele Collodi, “Artemisia absinthium,” __Cosmic_Noise__e-learning_for_science__, accessed November 22, 2024, http://cosmicnoise.it/o/items/show/408.