Globularia vulgaris
Dublin Core
Title
Globularia vulgaris
Creator
Ester Temon
Scheda botanica Item Type Metadata
Specie botanica
Gobulariaceae
Nome comune
globularia, vedovella dei prati, morine
Etimologia
Il nome del genere deriva dal latino globulus, piccola sfera, per la forma del capolino.
Ambiente
Pianta dell’Europa Centro-Meridionale, dove vegeta nei prati e pascoli aridi, soleggiati , suoli calcarei, nelle zone pianeggianti, collinari e montane , fino a 1.500 m. Fiorisce da Marzo - Giugno.
Caratteri botanici
FUSTO - sublegnoso, rizomatoso alto da 5 a 20 cm
FOGLIE - alterne, flaccide, le basali a rosetta, con profilo obovale, spatolate e attenuate in un lungo picciolo, intere o incise e raramente anche tridentate alla sommità, hanno 3-5 nervature parallele evidenti; quelle sui fusti lanceolate, appuntite, sessili.
FIORI - piccoli bilabiati col labbro superiore corto e bifido, quello inferiore profondamente trilobato, le corolle azzurro-violette, hanno aspetto globoso e diametro da 1 a 2,5 cm, situati all’estremità del fusto, hanno involucro formato da numerose brattee lanceolate, appuntite ed irte, calice persistente regolare con 5 denti ineguali e più lunghi dei tuboli.
FRUTTI - sono acheni formati da un seme racchiuso nel calice persistente.
FOGLIE - alterne, flaccide, le basali a rosetta, con profilo obovale, spatolate e attenuate in un lungo picciolo, intere o incise e raramente anche tridentate alla sommità, hanno 3-5 nervature parallele evidenti; quelle sui fusti lanceolate, appuntite, sessili.
FIORI - piccoli bilabiati col labbro superiore corto e bifido, quello inferiore profondamente trilobato, le corolle azzurro-violette, hanno aspetto globoso e diametro da 1 a 2,5 cm, situati all’estremità del fusto, hanno involucro formato da numerose brattee lanceolate, appuntite ed irte, calice persistente regolare con 5 denti ineguali e più lunghi dei tuboli.
FRUTTI - sono acheni formati da un seme racchiuso nel calice persistente.
Usi
Il suo principio attivo è la globularina, un glucoside che agisce come costrittore sulle arterie renali, facendo diminuire la quantità di urina nei diabetici. Le sue foglie venivano usate sin dal Medio-evo quale purgante, e sono tuttora utilizzate dalla medicina per preparazioni diuretiche e purgative. Inoltre sembra avere azione colagoga (facilita lo svuotamento della vescicola biliare), sudorifera e leggermente stimolante. La tintura sembra possedere proprietà antireumatiche. A dosi elevate può provocare dolori addominali.
Storia e leggende
non pervenute
Riferimenti
http://www.ifepadova.it/home/italiano/schede%20piante/velenose/Globularia%20vulgaris%20L.html
https://books.google.it/books?id=uEgk4tdbBPQC&pg=PA106&lpg=PA106&dq=leggende+globularia+vulgaris&source=bl&ots=HttZlU3hPz&sig=y5ZKVRF27QApEyAneaDkpDBREUA&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiDvaOLrt7TAhUiJ8AKHRkzAuUQ6AEIUTAK#v=onepage&q=leggende%20globularia%20vulgaris&f=false
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Collection
Citation
Ester Temon, “Globularia vulgaris,” __Cosmic_Noise__e-learning_for_science__, accessed November 22, 2024, http://cosmicnoise.it/o/items/show/407.