THOMAS H. MORGAN
Dublin Core
Title
THOMAS H. MORGAN
Creator
Elia Bergamasco, Sara Corbella, Giada Esposito
Scienziati Item Type Metadata
Nome completo
Thomas Hunt Morgan
Luogo e data di nascita
Lexington (Kentucky, USA), 25 settembre 1866
Luogo e data di morte
Pasadena (California, USA), 4 dicembre 1945
Biografia
Thomas Hunt Morgan nacque il 25 settembre del 1866 a Lexington, Kentucky, U.S.A., figlio primogenito di Charlton Hunt Morgan.
Studiò all’Università del Kentucky, dove si laureò in scienze nel 1886; l’anno successivo, frequentò per un po’ di tempo il laboratorio sulla spiaggia di Alphaeus Hyatt ad Annisquam, Mass.
Dopo la Laurea, ottenne un lavoro presso la John Hopkins University dove studiò la morfologia e la fisiologia.
Nel 1891, Morgan ottenne l’incarico di Professore associato di Biologia presso il collegio femminile di Bryn Mawr, dove mantenne questa carica fino al 1904.
Durante i primi anni a Bryn Mawr (1891-1894), si dedicò a ricerche sui lombrichi e sullo sviluppo dei ricci di mare e la sua attenzione si spostò verso l’embriologia, oggetto di particolare interesse fra i suoi contemporanei.
Nel 1904 ottenne la cattedra di Zoologia Sperimentale presso la Columbia University, carica che mantenne fino al 1928.
Ben presto, si stancò del tradizionale metodo con cui i suoi contemporanei studiavano l’embriologia e, dopo aver visitato il laboratorio di De Vries, cominciò ad occuparsi dell’ereditarietà, facendo propria la teoria delle mutazioni.
L’interesse per le mutazioni e la sua formazione da embriologo lo spingevano a studiare i portatori dell’ereditarietà, che dovevano trovarsi a livello dei gameti; secondo Morgan ed il suo collega Wilson, infatti, i meccanismi per cui, a partire da un uovo di gallina, si ottiene un pulcino e, a partire da un uovo umano, si ottiene un essere umano, andavano ricercati nell’ereditarietà.
Da qui la decisione di occuparsi della trasmissione dei caratteri e della relazione cromosomi-sessualità.
Intorno al 1908, Morgan cominciò a lavorare su Drosophila; infatti, in un primo tempo, aveva condotto le sue ricerche sui ratti, ma ben presto li abbandonò a causa dell’elevato costo, dei cicli riproduttivi troppo lunghi e della facilità con cui venivano colpiti da infezioni.
Dal 1928, finita la carica presso la Columbia University, lavorò come direttore dei laboratori biologici Kerckoff del California Institute of Technology a Pasadena fino al 1945, data della sua morte.
Studiò all’Università del Kentucky, dove si laureò in scienze nel 1886; l’anno successivo, frequentò per un po’ di tempo il laboratorio sulla spiaggia di Alphaeus Hyatt ad Annisquam, Mass.
Dopo la Laurea, ottenne un lavoro presso la John Hopkins University dove studiò la morfologia e la fisiologia.
Nel 1891, Morgan ottenne l’incarico di Professore associato di Biologia presso il collegio femminile di Bryn Mawr, dove mantenne questa carica fino al 1904.
Durante i primi anni a Bryn Mawr (1891-1894), si dedicò a ricerche sui lombrichi e sullo sviluppo dei ricci di mare e la sua attenzione si spostò verso l’embriologia, oggetto di particolare interesse fra i suoi contemporanei.
Nel 1904 ottenne la cattedra di Zoologia Sperimentale presso la Columbia University, carica che mantenne fino al 1928.
Ben presto, si stancò del tradizionale metodo con cui i suoi contemporanei studiavano l’embriologia e, dopo aver visitato il laboratorio di De Vries, cominciò ad occuparsi dell’ereditarietà, facendo propria la teoria delle mutazioni.
L’interesse per le mutazioni e la sua formazione da embriologo lo spingevano a studiare i portatori dell’ereditarietà, che dovevano trovarsi a livello dei gameti; secondo Morgan ed il suo collega Wilson, infatti, i meccanismi per cui, a partire da un uovo di gallina, si ottiene un pulcino e, a partire da un uovo umano, si ottiene un essere umano, andavano ricercati nell’ereditarietà.
Da qui la decisione di occuparsi della trasmissione dei caratteri e della relazione cromosomi-sessualità.
Intorno al 1908, Morgan cominciò a lavorare su Drosophila; infatti, in un primo tempo, aveva condotto le sue ricerche sui ratti, ma ben presto li abbandonò a causa dell’elevato costo, dei cicli riproduttivi troppo lunghi e della facilità con cui venivano colpiti da infezioni.
Dal 1928, finita la carica presso la Columbia University, lavorò come direttore dei laboratori biologici Kerckoff del California Institute of Technology a Pasadena fino al 1945, data della sua morte.
Attestati
Nel 1919, Morgan fu proclamato Membro Straniero della Royal Society di Londra, e, nel 1924, fu premiato con la Medaglia Darwin.
Nel 1927, all'età di 62 anni, fu chiamato da George Ellery Hale a dirigere i laboratori biologici Kerckhoff del California Institute of Technology a Pasadena..
Nel 1933 gli fu assegnato il Premio Nobel per la medicina, essendo stato tra i pionieri dell'embriologia e della morfologia sperimentale alle quali recò un contributo eccezionale.
Nel 1927, all'età di 62 anni, fu chiamato da George Ellery Hale a dirigere i laboratori biologici Kerckhoff del California Institute of Technology a Pasadena..
Nel 1933 gli fu assegnato il Premio Nobel per la medicina, essendo stato tra i pionieri dell'embriologia e della morfologia sperimentale alle quali recò un contributo eccezionale.
Pubblicazioni
• Eredità e Sesso, 1913
• Il meccanismo dell’eredità mendeliana, 1915
• Le basi fisiche dell’eredità, 1919
• Embriologia e Genetica, 1924
• La genetica della Drosophila, 1925
• La teoria del gene, 1926
• Embriologia sperimentale, 1927
• Le basi scientifiche dell’evoluzione,1932
• Embriologia e genetica, 1933
Inoltre Morgan scrisse nel 1909: "Dato che il numero di cromosomi è relativamente piccolo ed i caratteri dell’individuo sono molto numerosi, ne segue in teoria, che molti caratteri dovrebbero mendelizzare insieme. Confermano i fatti questo requisito dell’ipotesi? A me sembra di no.[…] Se i caratteri mendeliani sono dovuti alla presenza o all’assenza di uno specifico cromosoma, come assume l’ipotesi di Sutton , come possiamo spiegare il fatto che i tessuti e gli organi di un animale differiscono uno dall’altro mentre contengono lo stesso complesso cromosomico?"
• Il meccanismo dell’eredità mendeliana, 1915
• Le basi fisiche dell’eredità, 1919
• Embriologia e Genetica, 1924
• La genetica della Drosophila, 1925
• La teoria del gene, 1926
• Embriologia sperimentale, 1927
• Le basi scientifiche dell’evoluzione,1932
• Embriologia e genetica, 1933
Inoltre Morgan scrisse nel 1909: "Dato che il numero di cromosomi è relativamente piccolo ed i caratteri dell’individuo sono molto numerosi, ne segue in teoria, che molti caratteri dovrebbero mendelizzare insieme. Confermano i fatti questo requisito dell’ipotesi? A me sembra di no.[…] Se i caratteri mendeliani sono dovuti alla presenza o all’assenza di uno specifico cromosoma, come assume l’ipotesi di Sutton , come possiamo spiegare il fatto che i tessuti e gli organi di un animale differiscono uno dall’altro mentre contengono lo stesso complesso cromosomico?"
Curiosità
Fin da bambino mostrò un grande interesse per le scienze naturali, e già all’età di dieci anni, collezionava uccelli, uova e fossili.
Riferimenti
http://www.minerva.unito.it/SIS/Morgan/THOMAS%20HUNT%20MORGAN.html
http://www.stoccolmaaroma.it/2014/thomas-hunt-morgan-il-signore-delle-mosche/
http://www.stoccolmaaroma.it/2014/thomas-hunt-morgan-il-signore-delle-mosche/
Collection
Citation
Elia Bergamasco, Sara Corbella, Giada Esposito, “THOMAS H. MORGAN,” __Cosmic_Noise__e-learning_for_science__, accessed November 5, 2024, http://cosmicnoise.it/o/items/show/459.