ROBERT KOCH
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Title
ROBERT KOCH
Creator
Lupi Francesca
Contributor
Lupi Francesca
Scienziati Item Type Metadata
Nome completo
Robert Koch
Si sposò prima con Emma Adolfine Josephine Fraatz da cui divorziò; successivamente si sposò con Hedwig Freiberg.
Si sposò prima con Emma Adolfine Josephine Fraatz da cui divorziò; successivamente si sposò con Hedwig Freiberg.
Luogo e data di nascita
Clausthal-Zellerfeld (Germania), 11 dicembre 1843
Luogo e data di morte
Baden-Baden (Germania), 27 maggio 1910
Biografia
Nato nel 1843 da padre tedesco (Hermann, ingegnere minerario appartenente alla borghesia medio-alta di Clasthal) e madre tedesca (Matilde Biewende), rivelò fin da bambino la sua intelligenza e perseveranza imparando a leggere da solo all'età di 5 anni. Il padre visse seri problemi economici infatti fu trasferito in Francia per riuscire a coprire le spese quotidiane e trasmise ai figli la voglia di emigrare. La maggior parte di essi si trasferirono in America mentre Robert, spinto dalla madre che aveva capito la particolare propensione del figlio per le materie scientifiche, il mondo animale, la scienza e i minerali, continuò il liceo.
A 19 anni intraprese gli studi di Medicina all'Università di Göttingen, dove ebbe come maestro il prof. Henle, che influenzò la nascente personalità scientifica del giovane allievo in quanto sosteneva che le malattie contagiose erano provocate da “organismi vivi parassiti” . Dopo un breve periodo a Berlino per lo studio della Chimica e un soggiorno di studio all'Ospedale Generale di Hamburg, Koch incominciò a esercitare privatamente la professione di medico e batteriologo.
I primi lavori fondamentali riguardarono il carbonchio ematico degli animali. Tali lavori furono coronati dalla dimostrazione, attraverso l'infezione sperimentale del topo, che il bacillo del carbonchio presente nella milza degli animali morti era l'agente causale della malattia. Successivamente, Koch riuscì a isolare e a coltivare in coltura pura il bacillo, usando come terreno di coltura l'umore acqueo dell'occhio di bovino. Egli dimostrò anche la formazione delle spore e ne documentò la straordinaria resistenza nell'ambiente. Dopo aver ottenuto mezzi adeguati alle sue capacità si dedicò allo studio dei terreni di coltura e della colorazione dei batteri. Tra il 1881-1882 risale la messa a punto di nuove metodiche per la coltivazione e l'ottenimento in coltura pura dei batteri ed, in particolare, del bacillo della tubercolosi dell'uomo. Rivisitò i principi fondamentali, proposti da Henle, riguardanti le condizioni necessarie per poter dichiarare che "un determinato batterio è causa di una determinata malattia". Tra il 1883-1884 si dedicò allo studio del colera e delle modalità di diffusione del vibrione nell’ambiente, in cui si distinse per la sua attività di «pioniere» della microbiologia, formulando alcune linee-guida per il controllo della malattia che vennero ben presto approvate e adottate in numerosi Stati e che, nella sostanza, ancor oggi vengono seguite. In seguito riprese gli studi sulla tubercolosi rivolti alla preparazione di una sostanza derivata dal bacillo della tubercolosi(tubercolina), che Koch ritenne provvista di attività terapeutica.Nel 1896 Koch ebbe l'occasione di soggiornare nell'Africa meridionale allo scopo di studiare l'origine di una terribile malattia dei ruminanti: la peste bovina. Koch non riuscì nel difficile intento (la peste bovina è sostenuta non da un batterio bensì da un virus); tuttavia, riuscì a limitare l'estensione dei focolai e a rallentare la diffusione della malattia attraverso una sorta di vaccinazione che consisteva nell'inoculare agli animali sani bile prelevata da animali ammalati.
In questi anni Koch giunse alla conclusione che la tubercolosi dell'uomo e del bovino erano sostenute da batteri differenti, e difese strenuamente la sua opinione (che oggi sappiamo essere esatta) contro lo scetticismo o l'avversione dei più al Congresso Medico sulla Tubercolosi tenutosi a Londra nel 1901.
Rappresentano punti fermi nella storia della Medicina altri studi compiuti da Koch, prevalentemente nel continente africano, su numerose malattie: malaria, surra, spirochetosi, tripanosomiasi, babesiosi.
A 19 anni intraprese gli studi di Medicina all'Università di Göttingen, dove ebbe come maestro il prof. Henle, che influenzò la nascente personalità scientifica del giovane allievo in quanto sosteneva che le malattie contagiose erano provocate da “organismi vivi parassiti” . Dopo un breve periodo a Berlino per lo studio della Chimica e un soggiorno di studio all'Ospedale Generale di Hamburg, Koch incominciò a esercitare privatamente la professione di medico e batteriologo.
I primi lavori fondamentali riguardarono il carbonchio ematico degli animali. Tali lavori furono coronati dalla dimostrazione, attraverso l'infezione sperimentale del topo, che il bacillo del carbonchio presente nella milza degli animali morti era l'agente causale della malattia. Successivamente, Koch riuscì a isolare e a coltivare in coltura pura il bacillo, usando come terreno di coltura l'umore acqueo dell'occhio di bovino. Egli dimostrò anche la formazione delle spore e ne documentò la straordinaria resistenza nell'ambiente. Dopo aver ottenuto mezzi adeguati alle sue capacità si dedicò allo studio dei terreni di coltura e della colorazione dei batteri. Tra il 1881-1882 risale la messa a punto di nuove metodiche per la coltivazione e l'ottenimento in coltura pura dei batteri ed, in particolare, del bacillo della tubercolosi dell'uomo. Rivisitò i principi fondamentali, proposti da Henle, riguardanti le condizioni necessarie per poter dichiarare che "un determinato batterio è causa di una determinata malattia". Tra il 1883-1884 si dedicò allo studio del colera e delle modalità di diffusione del vibrione nell’ambiente, in cui si distinse per la sua attività di «pioniere» della microbiologia, formulando alcune linee-guida per il controllo della malattia che vennero ben presto approvate e adottate in numerosi Stati e che, nella sostanza, ancor oggi vengono seguite. In seguito riprese gli studi sulla tubercolosi rivolti alla preparazione di una sostanza derivata dal bacillo della tubercolosi(tubercolina), che Koch ritenne provvista di attività terapeutica.Nel 1896 Koch ebbe l'occasione di soggiornare nell'Africa meridionale allo scopo di studiare l'origine di una terribile malattia dei ruminanti: la peste bovina. Koch non riuscì nel difficile intento (la peste bovina è sostenuta non da un batterio bensì da un virus); tuttavia, riuscì a limitare l'estensione dei focolai e a rallentare la diffusione della malattia attraverso una sorta di vaccinazione che consisteva nell'inoculare agli animali sani bile prelevata da animali ammalati.
In questi anni Koch giunse alla conclusione che la tubercolosi dell'uomo e del bovino erano sostenute da batteri differenti, e difese strenuamente la sua opinione (che oggi sappiamo essere esatta) contro lo scetticismo o l'avversione dei più al Congresso Medico sulla Tubercolosi tenutosi a Londra nel 1901.
Rappresentano punti fermi nella storia della Medicina altri studi compiuti da Koch, prevalentemente nel continente africano, su numerose malattie: malaria, surra, spirochetosi, tripanosomiasi, babesiosi.
Attestati
Nel 1880 Koch, già famoso, divenne membro del "Reichs-Gesundheitsamt" (Imperial Ufficio per la Salute) a Berlino;raccolse, durante la sua non lunghissima vita, innumerevoli premi e onorificenze, compresa una laurea ad honorem presso l'Università di Bologna. Nel 1905 venne insignito del premio Nobel per la Medicina per gli studi eseguiti sulla tubercolosi.
Pubblicazioni
Postulati di Koch (1883)
"Untersuchungen uber di Aetiologie der Wundinfectionskrankheiten" (1978)
"Il colera: conferenza del dottor Robert Koch tenuta nell'Imperiale consiglio sanitario a Berlino" (1884)
"Bericht über die Thätigkeit der zur Erforschung der Cholera im Jahre 1883 nach Egypten und Indien entsandten Kommission" (1887)
"Robert Koch's heilmittel gegen die tuberculose" (1890) "Reise-Berichte uber Rinderpest, Bobonenpest in Indien und Afrika, Tsetse- oder Surrakrankheit, Texasfieber, tropische Malaria, Schwarzwasserfieber/von Robert Koch" (1898)
"Bericht über die Tätigkeit der zur Erforschung der Schlafkrankheit im Jahre 1906-07 nach Ostafrika entsandten Kommission/erstattet von Dr. R. Koch, Dr. M. Beck, Dr. F. Kleine" (1909)
"Die Ätiologie der Milzbrand-Krankheit, begründet auf die Entwicklungsgeschichte des Bacillus Anthracis (1876); eingeleitet von M. Ficker" (1910)
"Die Ätiologie und die Bekämpfung der Tuberkulose; eingeleitet von M. Kirchner" (1912)
"Untersuchungen uber di Aetiologie der Wundinfectionskrankheiten" (1978)
"Il colera: conferenza del dottor Robert Koch tenuta nell'Imperiale consiglio sanitario a Berlino" (1884)
"Bericht über die Thätigkeit der zur Erforschung der Cholera im Jahre 1883 nach Egypten und Indien entsandten Kommission" (1887)
"Robert Koch's heilmittel gegen die tuberculose" (1890) "Reise-Berichte uber Rinderpest, Bobonenpest in Indien und Afrika, Tsetse- oder Surrakrankheit, Texasfieber, tropische Malaria, Schwarzwasserfieber/von Robert Koch" (1898)
"Bericht über die Tätigkeit der zur Erforschung der Schlafkrankheit im Jahre 1906-07 nach Ostafrika entsandten Kommission/erstattet von Dr. R. Koch, Dr. M. Beck, Dr. F. Kleine" (1909)
"Die Ätiologie der Milzbrand-Krankheit, begründet auf die Entwicklungsgeschichte des Bacillus Anthracis (1876); eingeleitet von M. Ficker" (1910)
"Die Ätiologie und die Bekämpfung der Tuberkulose; eingeleitet von M. Kirchner" (1912)
Curiosità
La sua professione non gli impedì di interessarsi a numerosi altri argomenti, quali ad esempio l'archeologia e l'antropologia.
Inoltre con questa citazione Koch esprime un proprio principio filosofico che investe l'uomo : "L'anima non dimora, qual massa indipendente, nel corpo come in un carcere, da cui sarebbe liberata dalla morte. L'anima è l'uomo nella sua totalità. L'uomo non ha un'anima, egli è un'anima."
Inoltre con questa citazione Koch esprime un proprio principio filosofico che investe l'uomo : "L'anima non dimora, qual massa indipendente, nel corpo come in un carcere, da cui sarebbe liberata dalla morte. L'anima è l'uomo nella sua totalità. L'uomo non ha un'anima, egli è un'anima."
Riferimenti
https://it.wikipedia.org/wiki/Robert_Koch#Scritti_principali[31]
http://www.quadernodiepidemiologia.it/epi/cause/after_bio_koch/after_bio_koch.htm
http://www.treccani.it/enciclopedia/robert-koch/
Nuova Enciclopedia Internazionale - Grolier
http://www.quadernodiepidemiologia.it/epi/cause/after_bio_koch/after_bio_koch.htm
http://www.treccani.it/enciclopedia/robert-koch/
Nuova Enciclopedia Internazionale - Grolier
Collection
Citation
Lupi Francesca, “ROBERT KOCH,” __Cosmic_Noise__e-learning_for_science__, accessed November 22, 2024, http://cosmicnoise.it/o/items/show/461.