GREGOR MENDEL
Dublin Core
Title
GREGOR MENDEL
Creator
Camilla Grion, Aurora Paolini, Matteo Princic
Contributor
Camilla Grion, Aurora Paolini, Matteo Princic
Scienziati Item Type Metadata
Nome completo
Gregor Johann Mendel
Luogo e data di nascita
Hynčice (oggi Repubblica Ceca), 20 luglio 1822
Luogo e data di morte
Brno (oggi Repubblica Ceca), 6 gennaio 1884
Biografia
Mendel nasce nel 1822 e cresce in un’ epoca in cui il suo Paese è parte dell’impero austriaco. È figlio di un contadino e da ragazzo lavora come giardiniere, coltivando, però, fin dall’adolescenza, grandi ambizioni. Perciò, si iscrive al ginnasio di Troppau, terminato il quale frequenta per due anni un istituto filosofico a Olmütz, incontrando però grosse difficoltà di carattere economico.
Nel 1843 entra nel monastero di San Tommaso a Brunn, in cui si privilegia l’impegno accademico alla preghiera, considerando lo studio come la più alta forma di orazione. Mendel coglie l’opportunità di dedicarsi alle sue discipline preferite: la Matematica, la Meteorologia e, soprattutto, la Botanica. In questo contesto consegue due lauree: in Biologia e in Matematica. Il 6 agosto 1847 viene ordinato sacerdote con il nome di Gregor. Due anni più tardi diventa insegnante in una scuola media di Znaim.
Nel 1851 viene ammesso all’Università Imperiale di Vienna, dove diventa ben presto assistente presso l’istituto di Fisica.
Nel luglio del 1853 Gregor torna al monastero come professore di Fisica, Matematica e Biologia. Qui sviluppa le sue doti di ricercatore e scienziato. Si dedica anche all’orto dell’abbazia, dove studia le caratteristiche variabili delle piante. Grazie a questa esperienza, e dopo sette anni di lavoro con quasi 28.000 piante di pisello, riesce a svelare i meccanismi dell’ereditarietà, e, dopo aver avere elaborato i suoi risultati per altri due anni, arriva a sintetizzare tre generalizzazioni ,oggi note in campo scientifico come le “Leggi dell’ereditarietà di Mendel”. Egli ha dimostrato che determinate caratteristiche fisiche dipendono da agenti specifici posseduti dai genitori, tuttavia non si può ancora parlare di genetica ed è errato considerare Mendel come il padre di questa branca della scienza. Il suo contributo fondamentale è di tipo metodologico. Nel 1865, in due conferenze, Mendel ha l’opportunità di esporre il suo lavoro ad un pubblico di esperti, che però non riescono a cogliere l’importanza delle sue scoperte. L’anno successivo pubblica i suoi risultati in quaranta copie, che invia agli scienziati più importanti del continente, suscitando l’interesse del solo Karl Wilhelm von Nägeli, professore di Botanica dell’Università di Monaco.
Negli ultimi anni di vita Mendel è amareggiato dai fallimenti personali e professionali, in quanto non riesce a riprodurre gli stessi dati statistici con altre piante. Viene investito del ruolo di abate e deve lottare duramente contro il governo austriaco, che ha imposto ingenti tasse ai monasteri. A causa del suo rifiuto di pagare, il governo fa sì che Mendel venga gradualmente isolato. Gregor Mendel muore a Brno a causa di una nefrite acuta il 6 gennaio 1884, all’età di 61 anni.
Nel 1843 entra nel monastero di San Tommaso a Brunn, in cui si privilegia l’impegno accademico alla preghiera, considerando lo studio come la più alta forma di orazione. Mendel coglie l’opportunità di dedicarsi alle sue discipline preferite: la Matematica, la Meteorologia e, soprattutto, la Botanica. In questo contesto consegue due lauree: in Biologia e in Matematica. Il 6 agosto 1847 viene ordinato sacerdote con il nome di Gregor. Due anni più tardi diventa insegnante in una scuola media di Znaim.
Nel 1851 viene ammesso all’Università Imperiale di Vienna, dove diventa ben presto assistente presso l’istituto di Fisica.
Nel luglio del 1853 Gregor torna al monastero come professore di Fisica, Matematica e Biologia. Qui sviluppa le sue doti di ricercatore e scienziato. Si dedica anche all’orto dell’abbazia, dove studia le caratteristiche variabili delle piante. Grazie a questa esperienza, e dopo sette anni di lavoro con quasi 28.000 piante di pisello, riesce a svelare i meccanismi dell’ereditarietà, e, dopo aver avere elaborato i suoi risultati per altri due anni, arriva a sintetizzare tre generalizzazioni ,oggi note in campo scientifico come le “Leggi dell’ereditarietà di Mendel”. Egli ha dimostrato che determinate caratteristiche fisiche dipendono da agenti specifici posseduti dai genitori, tuttavia non si può ancora parlare di genetica ed è errato considerare Mendel come il padre di questa branca della scienza. Il suo contributo fondamentale è di tipo metodologico. Nel 1865, in due conferenze, Mendel ha l’opportunità di esporre il suo lavoro ad un pubblico di esperti, che però non riescono a cogliere l’importanza delle sue scoperte. L’anno successivo pubblica i suoi risultati in quaranta copie, che invia agli scienziati più importanti del continente, suscitando l’interesse del solo Karl Wilhelm von Nägeli, professore di Botanica dell’Università di Monaco.
Negli ultimi anni di vita Mendel è amareggiato dai fallimenti personali e professionali, in quanto non riesce a riprodurre gli stessi dati statistici con altre piante. Viene investito del ruolo di abate e deve lottare duramente contro il governo austriaco, che ha imposto ingenti tasse ai monasteri. A causa del suo rifiuto di pagare, il governo fa sì che Mendel venga gradualmente isolato. Gregor Mendel muore a Brno a causa di una nefrite acuta il 6 gennaio 1884, all’età di 61 anni.
Attestati
Mendel non riceve i dovuti riconoscimenti nel corso della sua vita. La scienza dell’ereditarietà riceve il nome di genetica nel 1906 ad opera di William Bateson; il termine “gene” viene introdotto nel 1909 da Wilhelm Johansen. Agli inizi del Novecento le teorie di Mendel vengono riscoperte e messe in relazione anche alle ipotesi evoluzionistiche di Darwin. Si arriva così alla cosiddetta “sintesi moderna”.
Pubblicazioni
Saggio sugli ibridi vegetali, Mendel 1866,
Saggio su alcuni incroci di Hieracium ottenute da fecondazione artificiale, Mendel 1869.
I due saggi di Mendel sono stati pubblicati nel 2014 da Mimesis nel volume "Le leggi dell’ereditarietà", curato da A. Minelli.
Saggio su alcuni incroci di Hieracium ottenute da fecondazione artificiale, Mendel 1869.
I due saggi di Mendel sono stati pubblicati nel 2014 da Mimesis nel volume "Le leggi dell’ereditarietà", curato da A. Minelli.
Curiosità
Viene qui riportata una frase dello studioso ,che riassume la sua visione della vita e del ruolo della scienza:
“Le forze della natura agiscono secondo una segreta armonia che è compito dell’uomo scoprire per il bene dell’uomo stesso e la gloria del Creatore.”
“Le forze della natura agiscono secondo una segreta armonia che è compito dell’uomo scoprire per il bene dell’uomo stesso e la gloria del Creatore.”
Riferimenti
http://biografieonline.it/biografia-gregor-mendel
http://www.treccani.it/enciclopedia/gregor-mendel/
http://www.raiplayradio.it/audio/2017/07/Gregor-Mendel---Wikiradio-del-20072017-54060124-478b-49e3-81c1-6058e3ecaec3.html
http://www.treccani.it/enciclopedia/gregor-mendel/
http://www.raiplayradio.it/audio/2017/07/Gregor-Mendel---Wikiradio-del-20072017-54060124-478b-49e3-81c1-6058e3ecaec3.html
Collection
Citation
Camilla Grion, Aurora Paolini, Matteo Princic, “GREGOR MENDEL,” __Cosmic_Noise__e-learning_for_science__, accessed November 5, 2024, http://cosmicnoise.it/o/items/show/462.