Rheum undulatum

Rheum_undulatum_1.jpg
Rheum_undulatum_2.jpg
Rheum_undulatum_3.jpg
Rheum_undulatum.pdf

Dublin Core

Title

Rheum undulatum

Creator

Francesca Lupi

Scheda botanica Item Type Metadata

Specie botanica

Rheum undulatum

Nome comune

Rabarbaro cinese, rabàrbar o riobàrbar (in friulano)

Etimologia

Dal tardo latino reubarbărum e dal greco ῥᾶ βάρβαρον, letteralmente "radice barbara". Il nome della pianta si è alterato su influsso delle varie zone di provenienza, in particolare la pianura del fiume Rha (attuale Volga) e oltre l'Estremo Oriente.

Ambiente

La pianta erbacea perenne predilige un terreno fertile, ricco di humus e ben drenante ma lo si può trovare anche in terreni pesanti che trattengono l’umidità. Predilige zone esposte al sole o a mezz'ombra. Non teme le gelate.
Il terreno deve essere ben lavorato in profondità per favorire la crescita dei rizomi.
Viene raccolto soprattutto in montagna oltre i 3000 m dove vi cresce in maniera spontanea ma può essere coltivato in serra o in orto.

Caratteri botanici

Le specie del genere Rheum hanno, come fusto, un robusto rizoma carnoso da cui viene emesso ogni anno un nuovo apparato vegetativo che può raggiungere altezze anche superiori ai 200 cm.
Le foglie, di grandi dimensioni , sono in gran parte riunite in una rosetta basale, disposte con fillotassi alternata, con piccioli lunghi cilindrici e carnosi e lembo variabile da ovato-cordato a reniforme, semplice o palmato-lobato. Possono essere ondulate sul lembo o coperte di peli cortissimi.
I fiori sono in grandi pannocchie giallastri, verdastri o rosso vivo.
Il frutto è una noce trigona con spigoli prolungati in un'ala membranosa.
Il suo periodo di fioritura è tra maggio - giugno e può sopravvivere a forti escursioni termiche (-10° e 40°).

Usi

La radice è un alimento prezioso in fitoterapia e medicina.
Le foglie possono essere utilizzate come succedaneo degli spinaci mentre i piccioli servono per la preparazione di torte, gelatine, marmellate, sciroppi, canditi e vino. In Italia famoso è il liquore a base di Rabarbaro, ottimo come digestivo o aperitivo.
Inoltre è uno dei componenti della formulazione della tintura vegetale hennè biondo.
E' considerato un antitumorale, un antibatterico e antifungino, contribuisce ad abbassare il colesterolo ed è in grado di ristabilire l'equilibrio a livello della mucosa intestinale.
Ma il loro consumo è piuttosto dannoso in quanto i rabarbari sono ricchi di acido ossalico infatti sono da evitare in maniera assoluta durante la gravidanza o l’allattamento, come in caso di occlusione intestinale e diverticoli.

Storia e leggende

Marco Polo ci dà breve cenno sui luoghi di origine del rabarbaro e dice testualmente: "Nella provincia di Tangurh et per tutti li suoi monti si trova rheubarbaro perfettissimo in grandissima quantità, et i mercanti che ivi lo cargano lo portano per tutto il mondo".
Inoltre sembra che i Cinesi lo usassero già dal 2700 a.C. e che rientrasse fra gli alimenti tradizionali delle popolazioni mongole. L'uso alimentare fra le popolazioni occidentali, soprattutto di cultura anglosassone, risale invece ad epoche più recenti, probabilmente introdotto a seguito dell'espansione coloniale delle superpotenze europee.
La parola: "Rabarbaro" veniva usata nei film per creare una scena con brusio: si mettevano tutte le comparse a comporre la folla in uno spazio ampio e gli si faceva dire continuamente rabarbaro, dato che qualcuno lo diceva più velocemente, altri più lentamente, alcuni a voce alta altri bassa si creava brusio.

Riferimenti

Enciclopedia Italiana delle Scienze- I vegetali II (De Agostini)
Piante medicinali per l'apparato digerente-Il giardino dei semplici (Antonino Danelutto)
http://www.vivaiodibert.it/vivaio-scheda.php?cat=8&id=295
https://it.wikipedia.org/wiki/Rheum
http://www.agrodolce.it/2015/07/26/cos-e-il-rabarbaro/

Collection

Citation

Francesca Lupi, “Rheum undulatum,” __Cosmic_Noise__e-learning_for_science__, accessed November 2, 2024, http://cosmicnoise.it/o/items/show/581.