Brassica oleracea
Dublin Core
Title
Brassica oleracea
Creator
Valentina Nalon
Scheda botanica Item Type Metadata
Specie botanica
Brassica oleracea
Nome comune
Cavolo; in base alla varietà: cavolo nero, broccolo cinese, cavolo broccolo, cavolo cappuccio, cavolo rosso, cavolo cinese, cavolo portoghese, cavolo di Bruxelles, cavolo rapa, cavolfiore, cavolo verza, cavolo riccio.
Etimologia
Il nome scientifico deriva dal latino; “brassica”, che vuol dire "cavolo" e “oleracea”, cioè “erbacea”. Il nome comune “cavolo” deriva dal latino tardo caulu(m), e dal greco kaulos cioè "gambo, stelo".
Ambiente
Il cavolo è diffuso nelle coste dell’Inghilterra e in quasi tutta l’Europa. Il loro habitat è molto spesso rappresentato da ambienti primitivi. Di solito cresce su calcare, scogliere di gesso, in ghiaioni, talvolta su pendii ripidi ed erbosi, sabbie marine e depositi fluviali. Questa ecologia rende molte crucifere preadattate a vivere in ambienti fortemente antropizzati dove spesso si comportano da infestanti. Tollera temperature miti.
Caratteri botanici
FUSTO - eretto ed è alto dai 20 ai 50 cm.
FOGLIE - piane, larghe, sessili, dalle nervature grosse e rigide, con margine dentato, raccolte a globo attorno al fusto.
FIORI - gialli o bianchi a racemo o corimbi, sono presenti verso giugno.
FRUTTI - all’interno delle silique (simili a piccoli baccelli) sono racchiusi i semi sferoidali di colore bruno-rossiccio con superficie finemente reticolata. I semi sono a occhio nudo tutti uguali, per cui è praticamente impossibile il riconoscimento delle varietà a partire da essi.
FOGLIE - piane, larghe, sessili, dalle nervature grosse e rigide, con margine dentato, raccolte a globo attorno al fusto.
FIORI - gialli o bianchi a racemo o corimbi, sono presenti verso giugno.
FRUTTI - all’interno delle silique (simili a piccoli baccelli) sono racchiusi i semi sferoidali di colore bruno-rossiccio con superficie finemente reticolata. I semi sono a occhio nudo tutti uguali, per cui è praticamente impossibile il riconoscimento delle varietà a partire da essi.
Usi
Il cavolo in cucina viene utilizzato per la preparazione di zuppe, minestre, risotti. Può essere gustato crudo nell’insalata o cotto come contorno. In cosmesi, si utilizza il suo succo come ingrediente di prodotti vitalizzanti per la pelle. Il cavolo è un potente antinfiammatorio naturale, in grado di prevenire e di alleviare le patologie infiammatorie. Inoltre è conosciuto nella medicina per le sue proprietà antinfiammatorie e cicatrizzanti, dovute alla foglia contusa applicata su cute o articolazioni dolenti.In più è un antiossidante, disintossicante, aiuta la digestione, contribuisce a tenere sotto controllo il livello della pressione. Il cavolo è in grado di eliminare tossine, rappresentando così un forte alimento antitumorale, soprattutto contro certi tipi di cancro, tra cui al seno, al colon e alla vescica. Sempre per le stesse ragioni, aiuta a rafforzare il sistema immunitario e funge da sfiammante in caso di virus e infezioni di vario genere.
Storia e leggende
Conosciuto fin dall’antichità, il cavolo era considerato sacro dai Greci, i Romani lo utilizzavano per curare le più svariate malattie e lo mangiavano crudo, prima dei banchetti, per aiutare l’organismo ad assorbire meglio l’alcool. Inoltre nell’antica Roma, si usavano i cavoli, per scacciare la malinconia e la tristezza. Plinio cita il cavolo come elemento importante sui deschi dei Romani più ricchi, e notizie certe danno il cavolo coltivato in Spagna dagli Arabi, che lo introdussero dalla Siria attorno al XII secolo. Nei mercati inglesi e francesi, veniva commercializzato già nel 1600 e dall’Inghilterra fu portato in India all’inizio del 1800. In Italia, fu fatto arrivare molto presumibilmente dai Veneziani, che lo acquistavano nell’isola di Cipro. L'espressione “nascere sotto a un cavolo” pare si debba al valore emblematico che l'ortaggio ha nella cultura nordica: pare che un tempo, nei paesi scandinavi fosse tradizione donare alle coppie di novelli sposi cavoli da trapiantare in vasi da sistemare sul tetto, sui davanzali degli abbaini. Così i bambini, che a quell'epoca venivano al mondo in casa, sul letto coniugale, nascevano letteralmente sotto i cavoli.
I Romani ritenevano, che il cavolo fosse nato dalle lacrime di Licurgo, re degli Edonisti. Licurgo, re della Tracia, distrusse le viti di Bacco che, per punirlo, lo legò alla vite. Dalle lacrime di Licurgo nacquero le piante di cavolo. La leggenda vuole che tra il cavolo e la vite ci sia inimicizia, tanto che, se si piantasse il Cavolo vicino alla vite, questa miracolosamente si sposterebbe.
I Romani ritenevano, che il cavolo fosse nato dalle lacrime di Licurgo, re degli Edonisti. Licurgo, re della Tracia, distrusse le viti di Bacco che, per punirlo, lo legò alla vite. Dalle lacrime di Licurgo nacquero le piante di cavolo. La leggenda vuole che tra il cavolo e la vite ci sia inimicizia, tanto che, se si piantasse il Cavolo vicino alla vite, questa miracolosamente si sposterebbe.
Riferimenti
Enciclopedia Generale DeAgostini
La salute senza medicine; casa editrice: LIBREX
http://www.madameblatt.it/cavolo/
http://www.my-personaltrainer.it/erboristeria/cavolo.html
La salute senza medicine; casa editrice: LIBREX
http://www.madameblatt.it/cavolo/
http://www.my-personaltrainer.it/erboristeria/cavolo.html
Collection
Citation
Valentina Nalon, “Brassica oleracea,” __Cosmic_Noise__e-learning_for_science__, accessed November 25, 2024, http://cosmicnoise.it/o/items/show/583.