Artemisia dracunculus

Artemisia_dracunculus.pdf
Artemisia_dracunculus_1.jpg
Artemisia_dracunculus_2.jpeg
Artemisia_dracunculus_3.jpeg

Dublin Core

Title

Artemisia dracunculus

Creator

Gaia Brancati

Scheda botanica Item Type Metadata

Specie botanica

Artemisia dracunculus

Nome comune

Dragoncello, Estragone

Etimologia

Il nome del genere deriva dal termine latino “artemes” che significa sano, probabilmente è collegato alle proprietà salutari di alcune specie di artemisia. Secondo alcuni autori questo termine è legato alla dea Greca Artemide, poiché questa pianta era a lei sacra; secondo altri autori infine il nome deriva da Artemisia la regina famosa per aver fatto erigere il suo “mausoleo”, una delle sette meraviglie del Mondo antico.
Il termine della specie deriva sempre dal latino e significa piccolo drago o serpente. Il nome trae origine probabilmente dalla credenza che la pianta possa guarire dai morsi del serpente, ma potrebbe anche derivare dalla forma delle radici che ricordano un groviglio di serpenti.

Ambiente

La pianta è originaria della Siberia e della Russia meridionale. In Italia raramente cresce spontaneamente e perciò viene coltivata. Ama i terreni soleggiati, fertili, sabbiosi e non umidi.

Caratteri botanici

Il dragoncello è una pianta erbacea perenne. Il fusto è molto ramificato e forma dei cespugli che possono raggiungere anche l’altezza di un metro. Le foglie sono sottili, lucenti e di colore verde scuro. I fiori sono piccoli e di colore verde-giallastro, riuniti in infiorescenze a forma di pannocchia, e fioriscono nel periodo che va da luglio a ottobre. I frutti sono di colore scuro e grandi qualche millimetro.

Usi

La parte edule sono le foglie. Il dragoncello favorisce la depurazione dell’organismo stimolando la diuresi e combatte l’inappetenza. E’ un antisettico naturale e si utilizza contro il mal di gola e le infiammazioni del cavo orale. Già i Greci masticavano le foglie di dragoncello per alleviare il mal di denti. Le foglie, che contengono sali minerali e le vitamine A e C, quando vengono masticate infatti riducono la sensibilità delle papille gustative. Inoltre di dragoncello ha virtù toniche, stomaco-digestive, e carminative. Se assunto in forma di infuso può alleviare anche l’insonnia.
Il dragoncello è stato considerato a lungo un aroma tipico della cucina francese. In Italia è utilizzato soprattutto in alcune ricette toscane ma si è diffuso anche nei menù di tutta l’Europa e di altre zone del mondo. Il dragoncello è utilizzato principalmente per aromatizzare uova, pesce, frutti di mare, carni, patate, pomodori, asparagi. Le foglie fresche possono essere unite alle insalate e alle salse. Molto famoso è l’aceto aromatizzato al dragoncello.
Il dragoncello è un esaltatore di sapidità naturale, grazie al suo sapore pungente e aromatico, ed è utile per chi non più assumere sale per motivi di salute.

Storia e leggende

Una leggenda narra come la pianta arrivò in Toscana. Una giovane senese, durante l’occupazione napoleonica, si innamorò di un dragone (un soldato a cavallo).  Un giorno il soldato, scuotendo gli stivali dalla finestra, fece cadere dei semi in un vaso posto sul terrazzo della ragazza. Il dragone fu rimpatriato ma nel vaso spuntò una piantina profumata che la ragazza chiamò dragoncello in suo onore.

Riferimenti

http://www.piantespontaneeincucina.info/documenti/schede_delle_principali_specie_della_tradizione_alimentare/artemisia_dracunculus.pdf
http://antropocene.it/2017/07/31/artemisia-dracunculus/
http://www.elicriso.it/it/piante_medicinali/dragoncello/
http://www.cure-naturali.it/dragoncello/2264#uso
http://www.naturopataonline.org/alimentazione/cosa-mangiamo/1111-dragoncello-proprieta-terapeutiche-e-come-si-usa-in-cucina.html

Collection

Citation

Gaia Brancati, “Artemisia dracunculus,” __Cosmic_Noise__e-learning_for_science__, accessed December 22, 2024, http://cosmicnoise.it/o/items/show/590.