Daucus carota

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Title

Daucus carota

Creator

Anna Krajnik

Scheda botanica Item Type Metadata

Specie botanica

Daucus carota

Nome comune

Carota selvatica, Cima Piuda, cepo bianco, pastinaca, gallinaccio

Etimologia

Il nome del genere deriva dal greco daycos e questo da daio=abbrucciare, riscaldare: gli antichi parlavano del Daucus, come pianta riscaldante o come pianta selvatica, dal greco dakkos. Il nome specifico dal greco Karotón.

Ambiente

Si sviluppa in modo spontaneo nelle zone a clima temperato di Europa, Asia ed Africa settentrionale. Si può trovare in zone aride, sassose e molto ricche di sole.

Caratteri botanici

RADICE - lunga a fittone di colore giallastro, carnosa, fusiforme, ramosa.
FUSTI - generalmente eretti, pelosi, raramente glabri, a volte striati, semplici e leggermente ramosi nella parte superiore.
FOGLIE - picciolate e abbraccianti il fusto, da 1 a 4-pennatosette (sono divise fino alla nervatura principale), quelle basali con un numero maggiore di divisioni, e di dimensioni maggiori, rispetto a quelle della parte apicale; i segmenti sono da lineari a oblunghi a lanceolati, in prevalenza lineari nella foglie della porzione apicale.
FIORI - dimensioni variabili e portanti alla base un numero variabile di brattee in genere pennatosette con divisioni più o meno lineari. Alla base delle ombrelline secondarie sono presenti brattee di dimensioni più piccole e con lamina della stessa forma, ma con meno divisioni; fiori minuti, delicatamente profumati, o quasi inodori. I petali possono essere da biancastri a rosati, quelli più esterni all'ombrella di dimensioni maggiori; al centro dell'ombrella è generalmente presente un fiore sterile con corolla di un colore porporino assai scuro, tendente al nero.
FRUTTI - acheni da bruni a quasi rossastri a maturità, da ovali a ellittici, con due ordini di coste longitudinali, uno con soli peli semplici, l'altro portante solo aculei. Durante la fruttificazione le brattee alla base della infiorescenza tendono a chiudersi a protezione dei frutti assumendo spesso una forma globosa.

Usi

La pianta non ha usi particolari alimentari, benchè si possano usare le foglie tenere in insalata e le radici tagliate a pezzi e fatte bollire, poi condite. Come è noto, la carota è ricca di molte vitamine (A, B, C) e di betacarotene, molto importante soprattutto per la produzione di melanina indispensabile per proteggere la pelle dai raggi del sole e per favorire l’abbronzatura, ma molto utile anche per rinforzare le difese contro le malattie, rendere più forti ossa e denti e combattere le infezioni respiratorie, aiuta anche a rinforzare la vista, ma presenta proprietà antidiarroiche nei bimbi e diuretiche. Dai semi si estrae un olio, utilizzato nella fabbricazione di liquori e nella preparazione di composti aromatici. Presenta anche vari usi cosmetologici. L’olio viene impiegato in profumeria e nelle creme antirughe miscelato e combinato con altri oli di origine vegetale. Le radici vengono impiegate nell'industria per l'estrazione di carotene e di coloranti. Utilizzata anche per la preparazione delle più note maschere di bellezza, la cui ricetta prodigiosa sembrerebbe essere una miscela perfetta della polpa di questa pianta, con avocado e cetriolo. In fitoterapia viene indicata come vitaminica, rimineralizzante, stimolatrice delle difese immunitarie, oftalmica, diuretica e cicatrizzante. Per applicazioni dermatologiche, dai semi si ottiene un olio essenziale, utilissimo per la cura della psoriasi, degli eczemi e delle dermatiti. I semi e i frutti della carota selvatica hanno proprietà diuretiche. L'infuso di carota selvatica è efficace in caso di difficoltà di urinare. In aromaterapia l'olio essenziale di questa essenza viene indicato per il trattamento e la rimozione delle rigidità emozionali che interessano il plesso solare e il cuore. Il centro del fiore, di colore rosa scuro/violaceo, viene usato dai miniaturisti come colore.

Storia e leggende

La progenie della carota selvatica è quella che ora si coltiva in tutto il territorio italiano e i fittoni hanno un buon profumo di carota. Durante il regno di Giacomo I, in Inghilterra, le dame si adornavano i capelli con ghirlande fatte di fiori di Daucus carota. Gli antichi greci chiamavano anche la carota col termine di "Stafilinos", che indicava la gola, o meglio le infezioni orofaringee. Nell'antichità si riteneva che un fiore di carota raccolto nelle notti di luna piena, servisse a curare l’epilessia, che aiutasse il concepimento, e che per favorirlo fosse necessario bere un bicchiere di vino, nel quale fossero stati bolliti i fiori della pianta.

Riferimenti

http://www.floraitaliae.actaplantarum.org/viewtopic.php?t=5412
https://www.funghiitaliani.it/topic/13920-daucus-carota-l/
https://www.giardinaggio.net/orto/ortaggi/carota.asp

Collection

Citation

Anna Krajnik, “Daucus carota,” __Cosmic_Noise__e-learning_for_science__, accessed November 22, 2024, http://cosmicnoise.it/o/items/show/612.