Vaccinium mirtyllus
Dublin Core
Title
Vaccinium mirtyllus
Creator
Anna Feleppa
Scheda botanica Item Type Metadata
Specie botanica
Vaccinium mirtyllus
Nome comune
Mirtillo nero, Bagole, Cernicule (Friuli).
Etimologia
Il nome generico Vaccinium deriva dal greco arcaico “vakintos” che originariamente significava "giacinto a fiore blu". Il nome latinizzato lo si trova già in Virgilio per designare una bacca blu, il mirtillo nero appunto. L’attribuzione esatta di questo vocabolo latino alla pianta del mirtillo non è però sicura. L'epiteto specifico latino "myrtillus’" invece, è il diminutivo di "myrtus" poiché le foglie e le bacche della pianta sono molto simili a quelle delle mirto.
Ambiente
Il mirtillo nero è presente in tutta l’Europa settentrionale, in Asia e nell’America del Nord. In Italia è presente su tutto il settentrione e nell’Appennino centrale sino al Molise. Cresce prevalentemente in zone collinari, submontane e montane dai 900 ai 2000 m, in boschi di latifoglie alle quote più basse, boschi di conifere alle quote più elevate dove trova le condizioni ideali per il suo sviluppo. Si sviluppa anche in brughiere e pascoli marginali subalpini. Le condizioni adatte al suo sviluppo prevedono la presenza di un substrato umido con PH acido.
Caratteri botanici
FUSTO- eretto e di altezza compresa tra i 20 e i 50 cm. È verde e molto ramificato.
FOGLIE- alterne, brevemente picciolate, a lamina sottile, ovale o ellittica con base arrotondata, finemente dentellata al margine. Di colore verde sulle due facce, sono più chiare nella parte inferiore dove sono ben visibili le sottili nervature reticolate.
FIORI- ermafroditi e actinomorfi. Presentano una corolla bianco-verdiccia o rosata, urceolata, a fauce ristretta, con piccoli lobi revoluti. Gli stami hanno appendici subulate e lo stilo è brevemente sporgente. Fioritura: maggio.
FRUTTO- è una pseudobacca carnosa subsferica, blu-violacea o nerastra. È schiacciata all’apice, dove conserva la caratteristica cicatrice anulare. La parte interna è più chiara e contiene numerosi semi. Fruttificazione: luglio - agosto.
FOGLIE- alterne, brevemente picciolate, a lamina sottile, ovale o ellittica con base arrotondata, finemente dentellata al margine. Di colore verde sulle due facce, sono più chiare nella parte inferiore dove sono ben visibili le sottili nervature reticolate.
FIORI- ermafroditi e actinomorfi. Presentano una corolla bianco-verdiccia o rosata, urceolata, a fauce ristretta, con piccoli lobi revoluti. Gli stami hanno appendici subulate e lo stilo è brevemente sporgente. Fioritura: maggio.
FRUTTO- è una pseudobacca carnosa subsferica, blu-violacea o nerastra. È schiacciata all’apice, dove conserva la caratteristica cicatrice anulare. La parte interna è più chiara e contiene numerosi semi. Fruttificazione: luglio - agosto.
Usi
Il mirtillo nero fu impiegato in passato dalle popolazioni nordiche per tingere stoffe di blu-porpora , per distillarne le bacche ottenendo un’acquavite e per farne dolci, salse, marmellate. L’utilizzo fitoterapico di questa pianta, invece, era praticamente sconosciuto ai medici-botanici dell’antichità. Solo nei secoli successivi il mirtillo nero venne usato in modo empirico dalla medicina popolare soprattutto come astringente. La farmacopea attuale utilizza le foglie e soprattutto i frutti del mirtillo, per il contenuto in numerosi principi attivi. Esso ha, infatti, un’attività tonica-astringente, vasoprotettrice, ipoglicemizzante ,antisettica, diuretica, antimicrobica, con impiego terapeutico, per esempio, nelle forme lievi del diabete, nell’insufficienza venosa cronica, nella fragilità capillare, nelle infezioni delle vie urinarie e , in oculistica, nella terapia delle miopie e delle ridotte percezioni visive in luce crepuscolare o notturna.
A dosi elevate e per un uso prolungato nel tempo, la pianta può determinare intossicazione cronica con anemia, ittero, cachessia.
A dosi elevate e per un uso prolungato nel tempo, la pianta può determinare intossicazione cronica con anemia, ittero, cachessia.
Storia e leggende
Nell’antichità era considerato simbolo di ospitalità e come tale offerto fresco o sotto forma di bevanda, ai viaggiatori.
Presso la tradizione nordica il mirtillo era considerato una pianta in grado di proteggere dalla malasorte. In Scandinavia, infatti, i suoi rami venivano utilizzati nella cerimonia del “Piccolo Yule”, un rito associato alla stella del solstizio d’inverno, conosciuta nella tradizione nordica come “portatore di torcia”.
Presso la tradizione nordica il mirtillo era considerato una pianta in grado di proteggere dalla malasorte. In Scandinavia, infatti, i suoi rami venivano utilizzati nella cerimonia del “Piccolo Yule”, un rito associato alla stella del solstizio d’inverno, conosciuta nella tradizione nordica come “portatore di torcia”.
Riferimenti
www.isolalarga.it/mirtillo-nero-vaccinium-myrtillus/
www.floraitaliae.actaplantarum.org › ... › Schede Botaniche
https://it.wikipedia.org/wiki/Vaccinium_myrtillus
www.loggione.it/index.php/.../i.../mirtillo-bencontento-le-virtu-del-mirtillo-nero
www.floraitaliae.actaplantarum.org › ... › Schede Botaniche
https://it.wikipedia.org/wiki/Vaccinium_myrtillus
www.loggione.it/index.php/.../i.../mirtillo-bencontento-le-virtu-del-mirtillo-nero
Collection
Citation
Anna Feleppa, “Vaccinium mirtyllus,” __Cosmic_Noise__e-learning_for_science__, accessed November 2, 2024, http://cosmicnoise.it/o/items/show/610.