PITAGORA DI SAMO

pitagora_1.jpg
pitagora_2.jpg
pitagora_3.jpg
pitagora_4.jpg

Dublin Core

Title

PITAGORA DI SAMO

Creator

Luca Cecconi

Contributor

Luca Cecconi

Scienziati Item Type Metadata

Nome completo

Pythagoras of Samos

Luogo e data di nascita

Samo (Grecia), tra il 580 a.C e il 570 a.C.

Luogo e data di morte

Metaponto (Italia), 495 a.C.

Biografia

La sua vita è poco nota e la maggior parte delle testimonianze che lo riguardano sono di epoca più tarda.
Secondo queste fonti Pitagora nacque tra il 580 a.C. e il 570 a.C. nell'isola greca di Samo. Il padre di nome Mnesarco era un ricco mercante che poté pagargli i migliori maestri del tempo, con i quali Pitagora iniziò gli studi. Divenuto adulto, intraprese molti viaggi che lo portarono a conoscere i maestri egizi, fenici e babilonesi che insegnarono lui i rudimenti della geometria, della matematica, dell’astronomia e dell'attenta osservazione delle cose.
Nel 535 a.C. Pitagora lasciò la sua isola natia e giunse a Crotone nella Magna Grecia, dove fondò una scuola filosofico-politica che prese il suo nome: la scuola pitagorica. Qui vennero sviluppate molte scienze, in particolare la matematica e le sue applicazioni come il noto teorema di Pitagora. Attorno a lui si raccolsero numerosi discepoli, dando vita a una scuola che assunse sempre più i tratti di una vera e propria comunità, cioè di un organizzazione sociale in cui gli allievi si trasferivano stabilmente, impegnandosi a rispettare, in cambio degli insegnamenti del maestro, regole di vita ben precise, come quella di non poter disporre di alcun bene materiale e personale, di osservare il celibato, di adottare una dieta vegetariana e di non mangiare fave.
La scuola di Crotone, era una comunità non solo filosofico-scientifica ma anche mistico-religiosa: Pitagora sosteneva che l’acquisizione del sapere dovesse essere accompagnata da una progressiva purificazione dell’anima dalla “prigione” del corpo e dei suoi bisogni, perché solo così si sarebbe potuti giungere alla conoscenza della verità assoluta e dei principi regolatori della perfetta vita del cosmo.
Oltre alla ristretta cerchia di adepti, detti matematici, le lezioni di Pitagora potevano essere rivolte anche ad un pubblico più ampio di uditori i quali dovevano ascoltare in silenzio a prendere gli insegnamenti in modo dogmatico, senza fare obiezioni e quando qualcuno osava mettere in discussione gli insegnamenti ufficiali i suoi allievi solevano ripetere, Ipse dixit, «l’ha detto lui». La scuola pitagorica si differenziava dalle precedenti correnti di pensiero per la ricerca dell’Archè cioè l’origine, il principio di tutto ciò che esiste. Infatti quest’ultimo non era un principio fisico ma matematico. Tramite il numero si poteva dunque, secondo Pitagora, ricavare la stessa struttura di tutta la realtà. Determinante per l’approdo a tale teoria fu la scoperta dei suoni e degli intervalli della musica, alla quale i pitagorici dedicarono uno studio approfondito determinando il rapporto tra numeri e le note musicali. Oltre alla musica il numero trovava applicazione concreta (in quanto struttura della realtà) in tutti i fenomeni dell’universo. Le leggi numeriche regolavano i tempi stessi: gli anni, le stagioni, la riproduzione degli animali, lo sviluppo della vita, la regolarità dei cieli, il comportamento della vita umana.
La concezione pitagorica dell'universo metteva al centro di questo il Fuoco e gli altri pianeti giravano attorno ad esso. Il primo dei pianeti ruotanti era l'Anti-Terra, poi la Terra, che non era immobile al centro dell'universo poi il Sole, la Luna, i cinque pianeti e infine il cielo delle stelle fisse. L'idea dell'esistenza dell'Anti-Terra probabilmente nasceva con la necessità di spiegare le eclissi ed anche, come sosteneva Aristotele, per far arrivare a dieci, il numero sacro, segno della tetrakis, i pianeti ruotanti intorno al fuoco centrale.
Il pensiero di Pitagora è stato fondamentale per l’evoluzione della scienza occidentale ed è stato il primo a intuire l’efficacia della matematica per descrivere il mondo. Con Pitagora la conoscenza diviene uno strumento di purificazione, l'ignoranza una colpa da cui ci si può liberare mediante il sapere.
Le sue dottrine segnerebbero la nascita di una riflessione improntata all’amore per la conoscenza. A questo proposito, in passato, Pitagora venne ritenuto l’autore del termine “filosofia” inteso come “amore per la sapienza”.
L' attività politica però, che la comunità pitagorica svolgeva a favore del regime aristocratico, suscitò una violenta reazione popolare; la scuola fu incendiata e i pitagorici massacrati. E’ incerto se anche Pitagora sia morto in quella circostanza o se, riuscito a fuggire, si sia rifugiato a Metaponto morendovi poco dopo.

Attestati

A Pitagora si attribuisce il merito del riconoscimento della validità generale del teorema omonimo (peraltro già noto agli antichi babilonesi), scoprì la teoria delle figure cosmiche, il teorema dei triangoli rettangoli che porta il suo nome, il quale afferma che la somma degli angoli interni ad un triangolo è di un angolo piatto, la costruzione di alcuni poliedri regolari, la scoperta dell’incommensurabilità (incapacità di confrontare) tra la diagonale e il lato del quadrato, e quindi dei numeri irrazionali, i primi elementi della teoria delle proporzioni e delle similitudini, la risoluzione geometrica delle equazioni di secondo grado, 10 coppie di opposti conosciuti come opposti pitagorici, ma soprattutto l’aver impostato una geometria razionale, operando una netta divisione tra le pratiche di calcolo (logistica) e la scienza dei numeri (aritmetica).

Pubblicazioni

Sebbene sembri che Pitagora non abbia lasciato scritti i suoi discepoli gli attribuirono un'estesa dottrina, arrivando anche a scrivere opere a suo nome. Le opere "Tre libri e Versi aurei" vanno ascritte ad autori sconosciuti, che li redassero in epoca cristiana o di poco antecedente.

Curiosità

Si dice che Pitagora considerasse l'abitudine di mangiar carne come un'inutile strage.
Il suo giudizio in merito era netto: «Finché gli uomini massacreranno gli animali, si uccideranno tra di loro. In verità, colui che semina il seme del dolore e della morte non può raccogliere amore e gioia».
Alcuni riconducono questa scelta alimentare ad una delle sue dottrine principali: la metempsicosi, ovvero la trasmigrazione delle anime. Pitagora, infatti, affermava l'immortalità dell'anima dell'uomo e che quest'ultima fosse caduta sulla terra a causa di una colpa originaria.
Per questo era condannata a reincarnarsi passando da un corpo all'altro, animali inclusi.

Collection

Citation

Luca Cecconi, “PITAGORA DI SAMO,” __Cosmic_Noise__e-learning_for_science__, accessed December 23, 2024, http://cosmicnoise.it/o/items/show/885.