Ruta graveolens

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Dublin Core

Title

Ruta graveolens

Creator

Costanza Cassetti

Scheda botanica Item Type Metadata

Specie botanica

Ruta graveolens

Nome comune

RUTA COMUNE, ERBA RUGA

Etimologia

Il termine ruta deriva dal greco rutè = liberare, salvare e graveolens significa dall' “odore pungente”.

Ambiente

Questa pianta è mediterranea ed è quindi tipica dell'Europa meridionale e dell'Africa settentrionale. L'ambiente
naturale della ruta è un terreno arido, ben drenato, pietroso e povero e cresce in bassa quota. La ruta preferisce crescere in zone molto soleggiate, ma può vivere anche in zone di mezzombra.

Caratteri botanici

FUSTO – molto ramificato con rami eretti, può raggiungere fino agli 80 cm di altezza. Diviene legnoso a partire dal secondo anno, ma prima è di colore verde azzurro.
FOGLIE - Le foglie di colore verde-glauco, con picciolo di 2-4 cm, sono disposte in modo alterno, hanno il lembo reniforme e due o tre volte pennato-composte, con segmenti spatolati, apice ottuso o mucronato, con consistenza un poco carnosa e punteggiati di ghiandole che conferiscono un forte profumo.
FIORI – Sono piccoli e di colore giallo - mostarda, riuniti in corimbo terminali che sbocciano dalla primavera fino a settembre. Sbocciano dopo la metà dell'estate.
FRUTTI - piccole capsule lobate contenenti semi.

Usi

Come pianta aromatica la ruta viene impiegata per aromatizzare i liquori e in particolare le grappe. In medicina viene impiegata per la preparazione di un infuso che stimola la digestione, attenua i dolori mestruali e dona sollievo agli occhi affaticati. In cucina viene impiegata per insaporire la selvaggina. Bisogna fare molta attenzione però all'utilizzo di questa pianta perché se presa in grandi quantità può diventare letale.

Storia e leggende

Fin dalla prima epoca romana, la ruta ha avuto una grande importanza nei racconti, nelle favole, nelle
leggende e nelle superstizioni. Una di queste diceva che questa pianta fosse in grado di scacciare la paura: la si metteva in tasca, appunto, quando si dovevano affrontare situazioni di paura e le case in cui cresceva erano ritenute privilegiate o addirittura gli uscieri giudiziari nell'antichità portavano con sé rami di ruta per proteggersi dalla temuta «febbre della prigione», dalle pulci e da parassiti di ogni genere. Nel rinascimento è stata chiamata Herba de fuga demonis poiché si credeva che il suo forte odore allontanasse anche gli spiriti maligni (infatti nel Medioevo era tipico mettere delle corone di ruta sulle tombe dei defunti per allontanare gli spiriti) e fino a tutto l'Ottocento è stata usata nelle pratiche esorcistiche, forse per la disposizione a croce dei petali.

Collection

Citation

Costanza Cassetti, “Ruta graveolens,” __Cosmic_Noise__e-learning_for_science__, accessed November 2, 2024, http://cosmicnoise.it/o/items/show/107.