CAOLINO

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Title

CAOLINO

Creator

Marco Suerz

Description

Cristalli tabulari, talvolta pseudoesagonali . Nella struttura del reticolo cristallino si distinguono due strati, uno costituito da tetraedri ai cui vertici sono situati atomi di ossigeno e il cui centro è occupato da atomi di silicio, l'altro formato da ottaedri con ossigeno o ossidrile ai vertici e alluminio al centro. In natura si presenta riunito in ammassi untuosi al tatto, plastici, opachi, terrosi e in aggregati vermiformi o granulari. Il colore è bianco-neve (il nostro campione: caolino_1.jpg), giallastro o grigio-verde.

Scheda mineralogica Item Type Metadata

Gruppo cristallino

Trimetrico

Sistema cristallino

Triclino

Classe di simmetria

Pediale

Classe cristallochimica

VIII - FOLSFATI E ARSENIATI

Formula chimica

Al2Si2O5(OH)idrossilicato di alluminio (vedi caolino_a.jpg)

Altri nomi

Caolinite
varietà: dickite, nacrite, halloysite, allofane, imogolite
(engl.: kaolin)

Aspetto

Cristalli tabulari, talvolta pseudoesagonali. Nella struttura del reticolo cristallino si distinguono due strati, uno costituito da tetraedri ai cui vertici sono situati atomi di ossigeno e il cui centro è occupato da atomi di silicio, l'altro formato da ottaedri con ossigeno o ossidrile ai vertici e alluminio al centro. In natura si presenta riunito in ammassi untuosi al tatto, plastici, opachi, terrosi e in aggregati vermiformi o granulari. Il colore è bianco-neve, giallastro o grigio-verde.

Proprietà fisiche

Durezza (Mohs) = 2-2,5
Densità (g/cm3) = 2,58-2,6
È inattaccabile dall'acido cloridrico. L'acido fluoridrico lo scompone con rapidità; mentre l'acido solforico lo scompone lentamente. Alla fiamma del cannello non fonde. Riscaldato fra i 390 e i 450 °C si disidrata.

Ambiente di formazione

La caolinite rappresenta il prodotto di una lenta e complessa alterazione idrotermale (caolinizzazione) dei feldspati, dei feldspatoidi e di altri silicati alluminiferi, presenti, come componenti essenziali, in numerose rocce, principalmente di tipo granitico e gneissico. Questi minerali, in ambiente acido, in presenza di acqua e di CO2 e sotto condizioni di bassa temperatura e pressione, perdono gli ioni alcalini e alcalino-terrosi (passati in soluzione) e si trasformano in silicati idrati di alluminio, tra i quali prevale il caolino.

Luoghi di ritrovamento

Ricchi depositi si hanno presso Limoges, in Francia; a Karlovy Vary, in Repubblica Ceca; a Tirschenreuth e a Schnaittenbach, in Germania; a Kaolinovo, in Bulgaria.
In Italia è stata trovato insieme alla fluorite ad Oleggio, provincia di Novara; nelle cavità del porfido di Cuasso al Monte, provincia di Varese; in una cava in Valle dei Mercanti, provincia di Vicenza; in forma non plastica si trova al Corno di Renon, provincia di Bolzano; a Campiglia Marittima, provincia di Livorno; al Monte Porceddu (vedi caolino_b.jpg), provincia di Cagliari; e infine caolino mista a silice si estrae nel comune di Cossoine, provincia di Sassari. Importanti cave di caolino si trovano anche sui Monti della Tolfa in provincia di Roma.

Usi

La scoperta del primo giacimento europeo nel 1709 da parte dell'alchimista Johan Friedrich Bottger rese possibile la formulazione della ricetta per la porcellana. Nell'industria cartaria viene utilizzato sia come materiale inerte per riempire gli interstizi creatisi tra le singole fibre della cellulosa durante la fase di miscelazione, contribuendo a dare brillantezza e uniformità alla carta, sia soprattutto nella patinatura dove è in effetti il componente fondamentale per una buona resa di stampa.
Il caolino viene utilizzato inoltre: nell'edilizia, per la preparazione di intonaci, di stucchi e di refrattari; nella produzione di coloranti per alimenti e di dentifrici; nella preparazione di gomme, mastici, e detersivi; nell'industria farmaceutica come eccipiente per la formulazione delle compresse e nella lotta contro la mosca dell'olivo (Bactrocera oleae).

Etimologia

La parola caolino deriva dal cinese Gaoling 高岭 e significa colline alte, con riferimento alla regione presso Jingdezhen, nella provincia cinese di Jiangxi dove fu scoperto nel XVIII secolo.

Note e commenti

È possibile riconoscere il caolino col metodo della fusione alcalina. Si prende un campione di caolino in polvere e lo si mescola in rapporto 1:1 con bisolfato di potassio in forma solida; si fa quindi riscaldare la miscela solida su fiamma con l'ausilio di un coccio termoresistente fino a fusione (le due sostanze hanno un punto di fusione molto differente; con l'ausilio di una spatola da laboratorio si mescola la fase solida di caolino altofondente con la fase liquida di KHSO4 bassofondente per velocizzare ed ottimizzare il processo). Una volta fatta raffreddare la miscela si riprende con HCl diluito e si filtra il tutto. Il saggio va eseguito sul filtrato a cui si aggiunge una soluzione acquosa a base di NH4Cl in ambiente neutralizzato con NH4OH; se compare un precipitato bianco gelatinoso di Al(OH)3 il test è positivo.

Citation

Marco Suerz, “CAOLINO,” __Cosmic_Noise__e-learning_for_science__, accessed November 22, 2024, http://cosmicnoise.it/o/items/show/211.