Quercus petraea
Dublin Core
Title
Quercus petraea
Creator
Matteo Visintin
Scheda botanica Item Type Metadata
Specie botanica
Quercus petraea
Nome comune
ROVERE
Etimologia
La Rovere o detto anche al maschile “il Rovere” ha come epiteto specifico “petraea” in riferimento ad una sua predilezione per ambienti pietrosi o rocciosi ben drenati.
Ambiente
Vive in gran parte dell'Europa centrale e sudorientale. Ama terreni sciolti, profondi e arieggiati, non tollera l'umidità stagnante, mentre sopporta la siccità. In Italia vive fino a 1500-1800 metri di altitudine.
Caratteri botanici
TRONCO – eretto, robusto e slanciato, ramificato solo nella parte superiore, arriva fino ai 30-40 metri di altezza. I rami sono molto nodosi e disegnano una corona densa, globosa e regolare. Corteccia di colore grigio scuro, fessurata in placche ruvide.
FOGLIE – caduche, alterne, con lamina di forma ellittica; la massima lunghezza è nel terzo mediano. La base è cuneata, l'apice è ottuso e arrotondato. La pagina superiore è verde lucido, quella inferiore più pallida.
FIORI – a sessi separati, ma presenti sullo stesso individuo (monoici); quelli maschili sono riuniti in amenti cilindrici penduli e giallastri; quelli femminili sono addensati in capolini sessili. Fioriscono in aprile-maggio.
FRUTTI – ghiande ovoidali, sessili, lunghe fino a 2,5 centimetri, acuminate, protette solo nel terzo inferiore da una cupola a squame piccole e appressate.
FOGLIE – caduche, alterne, con lamina di forma ellittica; la massima lunghezza è nel terzo mediano. La base è cuneata, l'apice è ottuso e arrotondato. La pagina superiore è verde lucido, quella inferiore più pallida.
FIORI – a sessi separati, ma presenti sullo stesso individuo (monoici); quelli maschili sono riuniti in amenti cilindrici penduli e giallastri; quelli femminili sono addensati in capolini sessili. Fioriscono in aprile-maggio.
FRUTTI – ghiande ovoidali, sessili, lunghe fino a 2,5 centimetri, acuminate, protette solo nel terzo inferiore da una cupola a squame piccole e appressate.
Usi
Produce un legno del tutto simile a quello della Farnia, ma più pesante. Si usa per costruzioni edili e navali, travature, mobili, liste per pavimenti, doghe per botti ed è ottimo da ardere e per carbone. Le ghiande, tostate al forno, in passato venivano utilizzate come surrogato del caffé. Dalla corteccia si ricavano elevate quantità di tannini, sostanze impiegate nella concia delle pelli. La corteccia ha proprietà astringenti mentre il decotto è antinfiammatorio.
Storia e leggende
Fin dall'antichità investito da caratteri di sacralità, bellezza e giustizia, rappresenta presso culture diverse e di ogni tempo la forza, l'energia, il rinnovamento. Le ghiande infatti presso i Greci erano simbolo della fecondazione della Dea Terra da parte di Zeus, i Celti lo consideravano il “bell'albero” per eccellenza, mentre alla sua ombra si cercava asilo o ci si sottoponeva a giudizio.
Collection
Citation
Matteo Visintin, “Quercus petraea,” __Cosmic_Noise__e-learning_for_science__, accessed November 6, 2024, http://cosmicnoise.it/o/items/show/38.