ORNEBLENDA

ORNEBLENDA

Alessandro Nicolai

Monoclino

Prismatica

VIII/10.40 - inoSILICATI

Ca2(Mg, Fe, Al)5 (Al, Si)8O22(OH)2

ORNEBLENDA
Orneblenda comune
Orneblenda basaltica o ossiorneblenda
Edenite (varietà I)
Barkevikite (varietà II)
Pargasite (varietà III)
Uralite (varietà IV)
(Hornblende)

Di colore generalmente bruno, alcuni minerali possono avere una tinta verdastra.
Il colore bruno è proprio dell'orneblenda basaltica poiché ricca di ferro ferrico, il verde di quella comune per l'elevato contenuto di ferro ferroso.
Tutte le varianti presentano una lucentezza vitrea e da una perfetta sfaldatura
Non può essere corrosa da nessun tipo di acido.

Ha una durezza compresa tra i valori 5-6 della scala Mohs e una densità compresa fra 3,2-3,4 g/cm3.
L'indice di rifrazione è compreso tra 1,70-1,72 per tutte le varianti del minerale, il quale vanta una birifrangenza media.
L'orneblenda presenta un forte pleocroismo.
Insolubile, fonde con difficoltà diventando una massa vetrosa verde.

L'orneblenda comune è diffusa e abbondante nelle rocce eruttive intrusive quali i graniti, le sieniti e le dioriti.
Si trova frequentemente anche nei gabbri.
L'orneblenda basaltica è invece un minerale caratteristico di rocce effusive basaltiche.

Minerale di facile reperibilità nelle zone alpine, come il Trentino (Italia), ma diverse miniere sono presenti anche in Sardegna (Italia).
Anche in Lazio (Italia) ci sono diversi luoghi, e sul Vesuvio.
In Europa è comune trovarla ad Arendal (Norvegia) e nei tufi vulcanici di Czernoschin (Boemia)

In gioielleria vengono utilizzate le rare varietà chiare e trasparenti del minerale.

L'origine etimologica del minerale deriva dal tedesco "horn= corno" e "blenden=abbagliamento"