Thymus vulgaris
Dublin Core
Title
Thymus vulgaris
Creator
Chiara Fabbro
Scheda botanica Item Type Metadata
Specie botanica
Thymus vulgaris
Nome comune
Timo maggiore, Timo comune, Timo
Etimologia
Il nome generico Thymus deriva probabilmente dal latino “Tymis” o “Thymòsus”, cioè “che ha profumo” o dal greco Thymòs, “anima”; una seconda ipotesi lo fa derivare dall'egizio “tham”, termine riferito ad una pianta che era utilizzata per il lavaggio delle salme da imbalsamare.
Quasi sicuramente si trattava del Timo (o di una pianta comunque molto simile) perchè i suoi pregi medicinali, antisettici e balsamici lo rendevano molto adatto all'imbalsamazione di cadaveri.
Il termine Thymus si ritrova anche negli scritti di Virgilio, Plinio, Teofrasto, Dioscoride, Ippocrate, e viene usato anche per indicare molte altre Lamiacee profumate.
Fu soprattutto Teofrasto (371 a.C. – Atene, 287 a.C.), appunto un filosofo e botanico dell' antichità, discepolo di Aristotele ad usare il nome generico Thymus. Fu autore di due ampi trattati botanici, per una pianta profumata utilizzata come incenso nei sacrifici. Invece il nome specifico (vulgaris) significa "comune".
In tempi più contemporanei il nome scientifico della specie è stato definito da Linneo (1707 – 1778), conosciuto anche come Carl von Linné, biologo e scrittore svedese considerato il padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi, nella pubblicazione "Species Plantarum - 2: 591. 1753" del 1753.
Quasi sicuramente si trattava del Timo (o di una pianta comunque molto simile) perchè i suoi pregi medicinali, antisettici e balsamici lo rendevano molto adatto all'imbalsamazione di cadaveri.
Il termine Thymus si ritrova anche negli scritti di Virgilio, Plinio, Teofrasto, Dioscoride, Ippocrate, e viene usato anche per indicare molte altre Lamiacee profumate.
Fu soprattutto Teofrasto (371 a.C. – Atene, 287 a.C.), appunto un filosofo e botanico dell' antichità, discepolo di Aristotele ad usare il nome generico Thymus. Fu autore di due ampi trattati botanici, per una pianta profumata utilizzata come incenso nei sacrifici. Invece il nome specifico (vulgaris) significa "comune".
In tempi più contemporanei il nome scientifico della specie è stato definito da Linneo (1707 – 1778), conosciuto anche come Carl von Linné, biologo e scrittore svedese considerato il padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi, nella pubblicazione "Species Plantarum - 2: 591. 1753" del 1753.
Ambiente
Distribuzione: in Italia è una specie rara e si trova nel Nord-Ovest e al Centro (versante tirrenico). Nelle Alpi si trova soprattutto nel quadrante occidentale. Fuori dall'Italia, sempre nelle Alpi, questa specie si trova in Francia. Sugli altri rilievi europei collegati alle Alpi si trova nel Massiccio Centrale e nei Pirenei. In generale il Timo si trova nella parte mediterranea, nell'Europa occidentale e nel Marocco.
Habitat: l'habitat tipico per questa pianta sono le garighe e i pendii aridi; ma anche le praterie rase, i prati e i pascoli aridi dal piano collinare a quello montano. In genere predilige terreni leggeri, calcarei, drenanti e soleggiati.
Distribuzione altitudinale: sui rilievi queste piante si possono trovare fino a 1500 m s.l.m.; frequentano quindi i seguenti piani vegetazionali: collinare, montano e in parte quello subalpino e quello planiziale (livello del mare).
Habitat: l'habitat tipico per questa pianta sono le garighe e i pendii aridi; ma anche le praterie rase, i prati e i pascoli aridi dal piano collinare a quello montano. In genere predilige terreni leggeri, calcarei, drenanti e soleggiati.
Distribuzione altitudinale: sui rilievi queste piante si possono trovare fino a 1500 m s.l.m.; frequentano quindi i seguenti piani vegetazionali: collinare, montano e in parte quello subalpino e quello planiziale (livello del mare).
Caratteri botanici
Il Timo maggiore (della famiglia delle Lamiaceae) è un piccolo arbusto, sempreverde, aghifoglie con crescita molto lenta, ed arriva ad una altezza di 10 – 30 cm. Sono piante perenni e legnose.
RADICI: Sono fascicolate.
FUSTO: La parte aerea del fusto è legnosa, eretta e ramosissima con la corteccia colorata di bruno. La sezione del fusto è tetragona, quadrangolare.
FOGLIE: Le foglie, brevemente picciolate, lungo il fusto sono disposte in modo opposto (in genere a 2 a 2) e ogni coppia successiva è disposta ad angolo retto rispetto la sottostante. La forma della lamina è lanceolata inizialmente con bordi appena revoluti. Le foglie del timo sono di colore verde-grigio e ricoperte da una "fitta peluria".
FIORE: Ricordiamo che le infiorescenze sono formate da alcuni fiori raccolti in verticilli a forma da subsferica a allungata posizionati nella parte superiore dei rami.
I fiori sono ermafroditi, zigomorfi, tetrameri, ossia con quattro verticilli (calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (Fiore diviso in 5 parti). Sono di un colore violaceo o biancastro. Lunghezza del fiore: 5 – 6 mm.
Il calice del fiore è del tipo gamosepalo e bilabiato , con forme campanulate e terminate con 5 denti acuti disuguali. La corolla, gamopetala, è a simmetria bilabiata (zigomorfa) con struttura 1/3 terminante con 4 lobi patenti e 4 stami
Fioritura: da maggio a giugno.
FRUTTO: Il frutto è uno schizocarpo composto da 4 nucule secche, con forme ovoidi e oblunghe, con superficie liscia e ricoperti da un tegumento di colore bruno.
RIPRODUZIONE: 1) l'impollinazione avviene tramite insetti tipo ditteri e imenotteri, raramente lepidotteri. 2) la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori. 3) i semi cadendo a terra (dopo essere stati trasportati per alcuni metri dal vento – disseminazione anemocora) sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche.
RADICI: Sono fascicolate.
FUSTO: La parte aerea del fusto è legnosa, eretta e ramosissima con la corteccia colorata di bruno. La sezione del fusto è tetragona, quadrangolare.
FOGLIE: Le foglie, brevemente picciolate, lungo il fusto sono disposte in modo opposto (in genere a 2 a 2) e ogni coppia successiva è disposta ad angolo retto rispetto la sottostante. La forma della lamina è lanceolata inizialmente con bordi appena revoluti. Le foglie del timo sono di colore verde-grigio e ricoperte da una "fitta peluria".
FIORE: Ricordiamo che le infiorescenze sono formate da alcuni fiori raccolti in verticilli a forma da subsferica a allungata posizionati nella parte superiore dei rami.
I fiori sono ermafroditi, zigomorfi, tetrameri, ossia con quattro verticilli (calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (Fiore diviso in 5 parti). Sono di un colore violaceo o biancastro. Lunghezza del fiore: 5 – 6 mm.
Il calice del fiore è del tipo gamosepalo e bilabiato , con forme campanulate e terminate con 5 denti acuti disuguali. La corolla, gamopetala, è a simmetria bilabiata (zigomorfa) con struttura 1/3 terminante con 4 lobi patenti e 4 stami
Fioritura: da maggio a giugno.
FRUTTO: Il frutto è uno schizocarpo composto da 4 nucule secche, con forme ovoidi e oblunghe, con superficie liscia e ricoperti da un tegumento di colore bruno.
RIPRODUZIONE: 1) l'impollinazione avviene tramite insetti tipo ditteri e imenotteri, raramente lepidotteri. 2) la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori. 3) i semi cadendo a terra (dopo essere stati trasportati per alcuni metri dal vento – disseminazione anemocora) sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche.
Usi
USI
MEDICINA: Il suo principio attivo viene usato in farmacologia come fungicida.E' anche un digestivo e nell'antichità aiutava a combattere l'asma.
CUCINA: Essendo una pianta aromatica il timo in cucina viene usato come condimento o come tè. Si può ricavarne miele e farne liquori.
ESTETICA: Può essere utilizzato nell'acqua del pediluvio per ottenere un'azione defaticante e disinfettante.
MEDICINA: Il suo principio attivo viene usato in farmacologia come fungicida.E' anche un digestivo e nell'antichità aiutava a combattere l'asma.
CUCINA: Essendo una pianta aromatica il timo in cucina viene usato come condimento o come tè. Si può ricavarne miele e farne liquori.
ESTETICA: Può essere utilizzato nell'acqua del pediluvio per ottenere un'azione defaticante e disinfettante.
Storia e leggende
-Il timo è pianta mellifera, molto visitata dalle api che ne ricavano un ottimo miele, ma è poco comune perché aree con sufficienti timi sono poche. Era considerato il migliore miele nella Grecia classica (miele del Monte Imetto).
-I Romani lo associavano alla forza e al coraggio. I soldati facevano un bagno nel Timo prima di entrare in guerra. Questa superstizione ha avuto lunga vita anche nel Medioevo: le nobildonne ricamavano il timo sugli emblemi dei loro cavalieri.
-Fra le varie leggende che accompagnano questa pianta, si racconta che nel 1630, nella città di Tolosa durante un'epidemia di peste, vi erano quattro ladri che immuni da qualsiasi contagio saccheggiavano le abitazioni e depredavano i cadaveri senza alcun problema. Una volta presi dovettero svelare la pozione misteriosa che li rendeva immuni alle malattie: “mettete a macerare in aceto Timo, Lavanda e Rosmarino, strofinatevi bene tutte le parti del corpo e passerete immuni attraverso tutte le epidemie che il diavolo vi manda…”. Tale ricetta passò alla storia con il nome appunto dell'aceto dei quattro ladri.
-I Romani lo associavano alla forza e al coraggio. I soldati facevano un bagno nel Timo prima di entrare in guerra. Questa superstizione ha avuto lunga vita anche nel Medioevo: le nobildonne ricamavano il timo sugli emblemi dei loro cavalieri.
-Fra le varie leggende che accompagnano questa pianta, si racconta che nel 1630, nella città di Tolosa durante un'epidemia di peste, vi erano quattro ladri che immuni da qualsiasi contagio saccheggiavano le abitazioni e depredavano i cadaveri senza alcun problema. Una volta presi dovettero svelare la pozione misteriosa che li rendeva immuni alle malattie: “mettete a macerare in aceto Timo, Lavanda e Rosmarino, strofinatevi bene tutte le parti del corpo e passerete immuni attraverso tutte le epidemie che il diavolo vi manda…”. Tale ricetta passò alla storia con il nome appunto dell'aceto dei quattro ladri.
Riferimenti
http://www.floraitaliae.actaplantarum.org/viewtopic.php?t=2445
https://it.wikipedia.org/wiki/Thymus_vulgaris
http://www.cure-naturali.it/timo/2270
https://www.verdiincontri.com/schede/t/Thymus/vulgaris.htm
https://it.wikipedia.org/wiki/Thymus_vulgaris
http://www.cure-naturali.it/timo/2270
https://www.verdiincontri.com/schede/t/Thymus/vulgaris.htm
Collection
Citation
Chiara Fabbro, “Thymus vulgaris,” __Cosmic_Noise__e-learning_for_science__, accessed December 23, 2024, http://cosmicnoise.it/o/items/show/559.