Paliurus spina-christi
Dublin Core
Title
Paliurus spina-christi
Creator
Giulia Tavani
Description
Pontico-mediterraneo, cresce in climi temperati e
asciutti dal Marocco all'Iran, sopporta temperature basse fino a
-10 gradi. Inoltre cresce in zone collinari fino 500 m, su pendii
soleggiati, ma su terreni freschi anche argillosi, formanti cespugli,
siepi e barriere lungo il perimetro di fossati. In Italia si trova
dappertutto tranne nelle isole, nelle zone più a meridione e sulle
Alpi.
asciutti dal Marocco all'Iran, sopporta temperature basse fino a
-10 gradi. Inoltre cresce in zone collinari fino 500 m, su pendii
soleggiati, ma su terreni freschi anche argillosi, formanti cespugli,
siepi e barriere lungo il perimetro di fossati. In Italia si trova
dappertutto tranne nelle isole, nelle zone più a meridione e sulle
Alpi.
Scheda botanica Item Type Metadata
Specie botanica
Paliurus spina-christi
Nome comune
MARRUCA, CAPPELLINI, SOLDINI
Etimologia
Il nome spina-christi ricorda l'antica leggenda
secondo la quale i suoi rami spinosi furono usati per fare la
corona di spine posta sulla testa di Cristo prima della
crocifissione.
secondo la quale i suoi rami spinosi furono usati per fare la
corona di spine posta sulla testa di Cristo prima della
crocifissione.
Ambiente
Pontico-mediterraneo, cresce in climi temperati e
asciutti dal Marocco all'Iran, sopporta temperature basse fino a -10 gradi. Inoltre cresce in zone collinari fino 500 m, su pendii soleggiati, ma su terreni freschi anche argillosi, formanti cespugli, siepi e barriere lungo il perimetro di fossati. In Italia si trova dappertutto tranne nelle isole, nelle zone più a meridione e sulle Alpi.
asciutti dal Marocco all'Iran, sopporta temperature basse fino a -10 gradi. Inoltre cresce in zone collinari fino 500 m, su pendii soleggiati, ma su terreni freschi anche argillosi, formanti cespugli, siepi e barriere lungo il perimetro di fossati. In Italia si trova dappertutto tranne nelle isole, nelle zone più a meridione e sulle Alpi.
Caratteri botanici
TRONCO - perenne, cespuglioso,a foglie decidue, alto 1-4 m rivestito da una corteccia bruno-rossastra con rami più o meno arcuati flessibili con spine pungenti, formate da stipole legnose, lunghe 5-8 mm, rigide, acutissime, ineguali, la più lunga diritta, la più breve ricurva, mentre quelle di recente sviluppo presentano
un accrescimento a zig -zag.
FOGLIE - alterne brevemente picciolate,ovali od ovato-oblunghe, ottuse od acute, talvolta crenate alla base a margine intero o poco dentato, glabre , lucenti, lunghe 20-40 mm, percorse in genere da 3 nervature e da altre secondarie convergenti verso l'apice.
FIORI - ermafroditi molto piccoli, ascellari, riuniti in cime
corimbose, di un color giallastro, a 5-6 petali minuti alterni con le divisioni calicine, calice largamente conico a rovescio, ovario immerso in un disco perigino (ovario semi-infero) a 3 logge, 3 stili.
FRUTTI - una drupa a forma lenticolare con una larga ala secca membranacea circolare di ca. 1 cm, inizialmente verde poi durante la maturazione assume una colorazione brunastra, contenente un piccolo seme legnoso. Matura a settembre-ottobre.
un accrescimento a zig -zag.
FOGLIE - alterne brevemente picciolate,ovali od ovato-oblunghe, ottuse od acute, talvolta crenate alla base a margine intero o poco dentato, glabre , lucenti, lunghe 20-40 mm, percorse in genere da 3 nervature e da altre secondarie convergenti verso l'apice.
FIORI - ermafroditi molto piccoli, ascellari, riuniti in cime
corimbose, di un color giallastro, a 5-6 petali minuti alterni con le divisioni calicine, calice largamente conico a rovescio, ovario immerso in un disco perigino (ovario semi-infero) a 3 logge, 3 stili.
FRUTTI - una drupa a forma lenticolare con una larga ala secca membranacea circolare di ca. 1 cm, inizialmente verde poi durante la maturazione assume una colorazione brunastra, contenente un piccolo seme legnoso. Matura a settembre-ottobre.
Usi
In fitoterapia i suoi frutti usati in infusione hanno proprietà diuretiche, depurative, contribuiscono alla eliminazione degli acidi urici ed hanno interessanti proprietà ipoglicemizzanti.
In cosmesi si ottengono preparati per il trattamento di pelli grasse.
Il frutto è commestibile ed ha un sapore acidulo, che richiama quello della mela essiccata
I frutti tostati e macinati venivano usati in sostituzione del caffè come surrogato.
E' anche una discreta pianta mellifera.
In cosmesi si ottengono preparati per il trattamento di pelli grasse.
Il frutto è commestibile ed ha un sapore acidulo, che richiama quello della mela essiccata
I frutti tostati e macinati venivano usati in sostituzione del caffè come surrogato.
E' anche una discreta pianta mellifera.
Storia e leggende
Il nome spina-christi ricorda l'antica leggenda secondo la quale i suoi rami spinosi furono usati per fare la corona di spine posta sulla testa di Cristo prima della crocifissione.
L'uso della pianta è attestato sin dal V secolo a.C. : greci e
romani chiamavano marrucini il popolo che coltivava la marruca, nome derivato dall'antica città di Marouca dove era usata per costruire recinzioni per i campi in difesa dal bestiame al pascolo.
Per Plinio è un albero della Cirenaica che si chiama paliurus dal nome di una antica città della Marmarica. Infine il suo nome in ebraico è Shamir; con lo stesso nome si indica un mitico strumento usato per intagliare la pietra. In Romagna, o perlomeno a Santarcangelo di Romagna, i rami più vigorosi e dritti, con robusti rametti secondari, erano utilizzati per appendere, in locali riparati, i grappoli d'uva e i pomodori a
grappolo da conservare per l'autunno e i primi mesi invernali. Il suo nome in romagnolo: marugoun o mareug.
L'uso della pianta è attestato sin dal V secolo a.C. : greci e
romani chiamavano marrucini il popolo che coltivava la marruca, nome derivato dall'antica città di Marouca dove era usata per costruire recinzioni per i campi in difesa dal bestiame al pascolo.
Per Plinio è un albero della Cirenaica che si chiama paliurus dal nome di una antica città della Marmarica. Infine il suo nome in ebraico è Shamir; con lo stesso nome si indica un mitico strumento usato per intagliare la pietra. In Romagna, o perlomeno a Santarcangelo di Romagna, i rami più vigorosi e dritti, con robusti rametti secondari, erano utilizzati per appendere, in locali riparati, i grappoli d'uva e i pomodori a
grappolo da conservare per l'autunno e i primi mesi invernali. Il suo nome in romagnolo: marugoun o mareug.
Collection
Citation
Giulia Tavani, “Paliurus spina-christi,” __Cosmic_Noise__e-learning_for_science__, accessed November 22, 2024, http://cosmicnoise.it/o/items/show/58.