ETERE ETILICO
Dublin Core
Title
ETERE ETILICO
Creator
Samuele Collodi
Contributor
Samuele Collodi
Chimica Item Type Metadata
Denominazione
Etossietano
Etere dietilico
Etere etilico
Diethyl ether
Etere dietilico
Etere etilico
Diethyl ether
Formula chimica
C4H10O
Formula di struttura
Proprietà fisico/chimiche
densità: 0,71g/cm3
massa molare: 74,123g/mol^-1
temperatura di fusione: -116,3°C (156,8K)
temperatura di solidificazione: 34,6°C (307,8K)
solubilità: 69g/l
massa molare: 74,123g/mol^-1
temperatura di fusione: -116,3°C (156,8K)
temperatura di solidificazione: 34,6°C (307,8K)
solubilità: 69g/l
Stato naturale e diffusione
A temperatura ambiente si presenta come un composto liquido, incolore e dall'odore caratteristico.
L'etere etilico è un composto irritante ed estemamente infiammabile, più pesante dell'aria e quindi i vapori possono trovare facilmente fonti di ignizione, che possono essere molto semplici, perfino una scarica elettrostatica.
L'etere etilico è un composto irritante ed estemamente infiammabile, più pesante dell'aria e quindi i vapori possono trovare facilmente fonti di ignizione, che possono essere molto semplici, perfino una scarica elettrostatica.
Processo produttivo
L'etere etilico può essere preparato sia nei laboratori che in una scala industriale utilizzando la sintesi dell'etere acido.
L'etanolo è mischiato con un acido forte, solitamente l'acido solforico. Quest'ultimo si dissocia nell'ambiente acquoso e produce ioni di idronio, H3O+. Un ione di idrogeno protona l'atomo elettronegativo di ossigeno dell'etanolo, dando alla molecola di etanolo una carica positiva.
CH3CH2OH + H3O+ → CH3CH2OH2+ + H2O
In seguito viene prodotta acqua, un ione di idrogeno e etere etilico in base a questa reazione:
CH3CH2OH2+ + CH3CH2OH → H2O + H+ + CH3CH2OCH2CH3
Questa reazione deve avvenire a temperature più basse di 150°C per essere sicuri che non venga prodotto etilene nella reazione.
In seguito di può distillare l'etere dal miscuglio prima che ritorni etanolo (la reazione è reversibile).
L'etanolo è mischiato con un acido forte, solitamente l'acido solforico. Quest'ultimo si dissocia nell'ambiente acquoso e produce ioni di idronio, H3O+. Un ione di idrogeno protona l'atomo elettronegativo di ossigeno dell'etanolo, dando alla molecola di etanolo una carica positiva.
CH3CH2OH + H3O+ → CH3CH2OH2+ + H2O
In seguito viene prodotta acqua, un ione di idrogeno e etere etilico in base a questa reazione:
CH3CH2OH2+ + CH3CH2OH → H2O + H+ + CH3CH2OCH2CH3
Questa reazione deve avvenire a temperature più basse di 150°C per essere sicuri che non venga prodotto etilene nella reazione.
In seguito di può distillare l'etere dal miscuglio prima che ritorni etanolo (la reazione è reversibile).
Utilizzi, applicazioni
L'etere etilico trova vari usi in vari campi:
1. Viene spesso utilizzato, a causa della sua alta infiammabilità, per aiutare l'ignizione dei motori durante un freddo abbastanza rigido
2. Veniva spesso utilizzato come anestetico: oggigiorno vengono usati altri composti che non presentano effetti irritanti sui pazienti, che non sono infiammabili e che presentano minori rischi di effetti collaterali
3. Veniva usato come un'alternativa all'alcol per le donne fin dal tardo 17° secolo: infatti esse non potevano bere alcol come gli uomini, ma potevano far ricorso a delle droghe mascherate come "medicinali"
4. Viene spesso utilizzato come solvente in varie industrie.
1. Viene spesso utilizzato, a causa della sua alta infiammabilità, per aiutare l'ignizione dei motori durante un freddo abbastanza rigido
2. Veniva spesso utilizzato come anestetico: oggigiorno vengono usati altri composti che non presentano effetti irritanti sui pazienti, che non sono infiammabili e che presentano minori rischi di effetti collaterali
3. Veniva usato come un'alternativa all'alcol per le donne fin dal tardo 17° secolo: infatti esse non potevano bere alcol come gli uomini, ma potevano far ricorso a delle droghe mascherate come "medicinali"
4. Viene spesso utilizzato come solvente in varie industrie.
Cenni storici
Normalmente l'alchimista Raimondo Lullo viene citato come scopritore di questa sostanza nel 1275, sebbene non ci siano prove per confermarlo.
Valerio Cordo (un medico, chimico e botanico tedesco) sintetizzò per primo questo composto, che chiamò "olio dolce di vetriolo" poichè era stato inizialmente ottenuto con la distillazione di una miscela di etanolo e acido solforico (al tempo noto come vetriolo).
Fu Theophrastus Bombastus von Hohenheim (meglio noto come Paracelso) a scoprirne il potere analgesico, testandolo sulle galline.
Il nome etere venne attribuito alla sostanza nel 1730 dal chimico tedesco August Siegmund Frobenius.
Valerio Cordo (un medico, chimico e botanico tedesco) sintetizzò per primo questo composto, che chiamò "olio dolce di vetriolo" poichè era stato inizialmente ottenuto con la distillazione di una miscela di etanolo e acido solforico (al tempo noto come vetriolo).
Fu Theophrastus Bombastus von Hohenheim (meglio noto come Paracelso) a scoprirne il potere analgesico, testandolo sulle galline.
Il nome etere venne attribuito alla sostanza nel 1730 dal chimico tedesco August Siegmund Frobenius.
Collection
Citation
Samuele Collodi, “ETERE ETILICO,” __Cosmic_Noise__e-learning_for_science__, accessed November 22, 2024, http://cosmicnoise.it/o/items/show/796.